Il progetto non è solo finalizzato all'identificazione di una soluzione residenziale ma tende a illustrare un modo contemporaneo di vivere l’area rurale. Una composizione armonica tra ordine e disordine, basata su variazioni sviluppate durante le fasi di progetto. I primi ragionamenti sono stati influenzati da periodi storici in cui si cercava di assicurare determinati standard per tutti; il progetto varia dallo studio della singola cellula abitativa, al montaggio e alle relazioni tra i moduli, fino ai sistemi complessi che dialogando vicendevolmente creano nuove interazioni con la campagna barese. Gli edifici diventano totem, elementi articolati che non ritrovano in sé stessi solo la componente abitativa ma diventano espressione dell’esperienza collettiva, in una parola della socialità.
L’assetto stradale previsto dal progetto del 2011 è stato mantenuto ma non rappresenterà un limite ideativo. Condicio sine qua non è ribaltare il concetto di isolato attraverso il collegamento funzionale delle varie attività con la creazione di aree aperte e fruibili da ogni punto, di percorsi pedonali, piazze e parchi creando un continuum progettuale espresso sia alla scala urbana che quella architettonica. Il sistema viario ereditato prevede lungo buona parte delle strade una pista ciclabile frammentata, il nostro progetto non solo la mantiene ma l’implementa aggiungendo un percorso a quota + 4,00m esclusivamente ciclo-pedonale lungo 2.5 km. Trovandoci ad operare in una zona rurale, l’idea è stata quella di espandere la maglia coltivata a tutti i comparti, infatti la tipologia architettonica scelta concede maggiore spazio libero da destinare alla collettività, in termini di aree verdi e coltivate. Non inserendo un edificio che disegna l’isolato, la pianta del piano terra risulta libera e flessibile assecondando esigenze future. Gli edifici sono connessi tra loro da una piastra immateriale aperta su tutti i lati, una risorsa per i residenti futuri, in grado di adattarsi a differenti usi come mercati a km0, aree per la vendita di prodotti locali, cinema all'aperto come è evidenziato nello schema nella tavola 3. Il verde assume un ruolo decisivo, in primo luogo disegna e circonda l’intera area di progetto, in secondo luogo assume differenti funzioni. Oltre ad essere destinato alle esigenze dei futuri nuclei abitativi, esso sarà messo a disposizione degli agricoltori della zona per la produzione e la vendita dei prodotti locali. Verrà sfruttato anche l’ I.F.F. pari a 0,03 per la realizzazione di attrezzature a servizio di queste aree come capannoni per gli attrezzi, per la degustazione e vendita, aree picnic ecc. Questo aspetto innovativo si mescola perfettamente con il concept della “rete urbana”. Un altro aspetto da considerare è il recupero del materiale di scavo, il terreno verrà utilizzato per la realizzazione di piccole collinette naturali disposte in punti strategici creando una barriera acustica fisica oltre che un elemento naturalistico di piacevole impatto visivo.
Il progetto è incentrato sull'idea di coniugare tutti gli aspetti della vita quotidiana alla residenza, con la coesistenza di più funzioni in un unico ambiente. Ogni comparto ha a disposizione oltre alle quantità da destinare al residenziale, una quota per l’istruzione ed altre attività di interesse comune come cinema, auditorium, musei, centri per la socializzazione. Tutte queste funzioni, unite a quelle destinate al terziario, non sono considerate nella loro singolarità ma mixate in modo da poter funzionare nell'intero arco della giornata. Per questo motivo tutte le funzioni sono interconnesse tra loro tramite percorsi ciclo-pedonali. Le residenze non risultano isolate ma immerse in un grande polmone verde nel quale si alternano campi da basket, orti urbani, piazze e spazi commerciali. Tutte le attività non residenziali sono disposte al piano terra e facilmente accessibili da ogni punto sia a piedi che con l’auto grazie alla presenza nelle immediate vicinanze di parcheggi scoperti. Un aspetto molto importante è l’inserimento di un percorso esclusivamente ciclo-pedonale distaccato dalla quota stradale che connettendo i tre comparti raggiunge 2.5km di lunghezza, l’ideale per chi pratica sport o vuole semplicemente regalarsi una lunga passeggiata. L’intento è quello di creare le condizioni urbane per rendere la zona “attrattiva”, offrendo uno spazio fruibile a tutti ed in qualsiasi momento della giornata. Per questo motivo ci è sembrato interessante ragionare con la logica di uno spazio aperto mutevole nel tempo in base alle necessità e alla prospettiva di un implemento abitativo o al variare delle necessità e bisogni. In particolare nella tavola 5 è stato inserito uno schema di una giornata tipo per le tre principali fasce d’età: adolescente, adulto e anziano. Si parte dall'adolescente che andrà a scuola, a studiare in ludoteca, a svolgere attività fisica per poi finire la giornata ritrovandosi con gli amici; l’adulto si recherà al mercato per acquistare prodotti locali a km 0, andrà a lavoro, potrà distrarsi con dell’attività fisica e passare la serata guardando un film all'aperto o bevendo qualcosa in uno dei locali commerciali; i più anziani potranno dedicarsi alla cura degli orti, passeggiare nel verde o sul percorso in quota e partecipare alle innumerevoli attività di vicinato, rese possibili da una mirata progettazione degli spazi di aggregazione.
L’obiettivo del concorso è quello di progettare un’area per 11.000 nuovi abitanti, uno spazio di questo genere deve assolutamente favorire i rapporti di vicinato e il dialogo tra i vari elementi architettonici. Entropia Urbana è pensato per assecondare i bisogni dei residenti, favorendone i rapporti sociali con spazi progettati dove poter effettuare sport-attività collettive-attività individuali; le relazioni sono implementate dalla “piastra urbana” che consente di utilizzare l’intero ambiente in modo dinamico sia oggi che domani.
La residenza diventa parte integrante delle dinamiche urbane, cancellando la frequente contrapposizione tra spazio privato e pubblico. Tutti gli edifici sono distribuiti in modo da garantire al piano terra degli ampi spazi comuni destinati alla socialità. Essi sono direttamente connessi alle aree pubbliche intese non solo in termini volumetrici ma anche come luoghi di sosta o di passaggio immersi nel verde diffuso. Le scuole, i cinema o musei sono tutti circondati da ampi slarghi, luoghi di incontro ma anche possibili aree per attività all'aperto come concerti o proiezioni multimediali.
La possibilità di garantire una migliore qualità della vita ci è sembrata l’unica strada percorribile, con un ambiente multifunzionale che restituisce dignità a chi lo abita innescando un forte senso di appartenenza. Una passeggiata in bici, una pausa rilassante nel verde, del tempo libero con gli amici o con la famiglia, tutti questi elementi che sembrano ovvi e scontati oggi in molte realtà italiane sono negati, soprattutto in molti quartieri del sud dove operazioni analoghe sono state realizzate negli anni ’70, con il risultato di disastrosi quartieri dormitorio. Questi aspetti del vivere sociale sono parte integrante del progetto architettonico delle residenze, infatti le torri più alte sono dotate di interi piani destinati alla collettività. I roof-garden sono spazi aperti tra due piani di cui gli abitanti di uno stesso edificio possono usufruire, ideati anche per risolvere un problema di carattere pratico, ossia l’eccesso di cubatura. In questi casi il modulo abitativo lascia spazio a uno non residenziale, un modulo “social”.
Il progetto delle residenze nasce dall’idea di voler destinare quanto più spazio possibile agli abitanti, una grande area verde che si sviluppa nell’intera superfice di intervento. Ogni edificio è raggiungibile da diversi punti disegnando una sorta di corte aperta sulla quale si affacciano le abitazioni, inoltre la scelta di svilupparli in verticale ha consentito un implemento significativo dei mq destinati al verde urbano rispetto al progetto Maglia 21. I complessi residenziali, di edilizia pubblica e privata, sono tutti ruotati differentemente secondo l’asse N-S spezzando la monotonia dei lotti disegnati dalle strade. La quota di edilizia pubblica, in alcuni casi, consterà di torri che superando il limite dei 19 m di altezza e i cinque piani fuori terra ne consegue che andranno in deroga (così come previsto nel bando di concorso) con una altezza massima di 32 m e nove piani fuori terra. L’accesso alle torri sarà possibile attraverso uno spazio di ingresso vetrato su tutti i lati dal quale sarà possibile raggiungere le abitazioni, sia tramite una scala compartimentata sia con un ascensore idoneo al trasporto dei diversamente abili. Ogni piano si compone di due appartamenti che variano dai 45 ai 110 mq ognuno dotato di almeno un balcone ed orientato in modo da ottenere condizioni ottimali sia in inverno che in estate. Lo sfalsamento delle unità abitative determina una doppia altezza, pensata per catturare maggior soleggiamento e ventilazione. Nel caso delle torri più alte alcuni piani non sono destinati ad uso abitativo ma collettivo, ad uso esclusivo dei residenti, come aree gioco per bambini, solarium ecc. La copertura è, a prima vista piana, ma presenta delle falde inclinate ad impluvio che canalizzano l’acqua piovana in una vasca di raccolta posta nel sottosuolo (particolare ben visibile nella sezione architettonica della tavola 5). La tipologia costruttiva è prefabbricata: ogni abitazione rappresenta un modulo strutturale legato ad un altro con cavi e saldature in modo da creare un sistema continuo a sospensione. Tutti gli elementi vengono prodotti e montati in cantiere, in fine istallati in loco. La scelta dell’elemento prefabbricato è legata alla velocità costruttiva. I vari comparti presentano differenti tipologie residenziali ma la nostra scelta è di assicurare uno spazio con alte qualità architettoniche per tutti.
Pensare un progetto a scala urbana significa non solo rapportarsi con il preesistente ma creare una rete multifunzionale che coniughi gli aspetti più disparati dell’abitare contemporaneo. Su questa linea di pensiero si muove Entropia Urbana, con l’intento di disegnare uno spazio a scala umana in cui ogni funzione è interconnessa con l’altra senza creare confini materiali e soprattutto, con possibilità di evolvere. Il progetto riunisce in sé le funzioni residenziali, commerciali e di servizio in modo da creare una vera e propria comunità autosufficiente utilizzando un modello costruttivo a basso costo facilmente adattabile ad aree in procinto di essere abitate. L’obbiettivo fondamentale è sempre stato quello di limitare l’utilizzo massivo del suolo con costruzioni che sviluppandosi in altezza recuperano il rapporto con il contesto rurale e con il mare. Il canonico rapporto strada-edificio con isolati chiusi, cede il posto a un progetto che si incentra su uno spazio aperto e dove il gradiente pubblico-privato ed interno-esterno è garantito.
La soluzione adottata garantisce ottimali condizioni abitative aumentando in confort indoor e outdoor grazie al basso impatto emissivo e alla presenza di immense aree verdi con un rapporto di copertura pari a 0.046. Il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione dei campi, la realizzazione di barriere acustiche naturali con il riutilizzo del materiale di scavo, l’integrazione di dispositivi solari come i pannelli fotovoltaici o di pale micro-eoliche insieme allo studio del soleggiamento e della ventilazione diventano un aspetto di evidente rilevanza in quanto parte integrante del progetto. Ovviamente il progetto, oltre a mirare al soddisfacimento della qualità energetica tende alla fattibilità dell’opera, per questo motivo ci siamo affidati ad una tecnologia prefabbricata dal quale siamo partiti per arrivare ad una “armonia” ritmica, sottolineata dalle possibili varianti realizzate. Il sottotitolo “ironico” rimanda al sogno americano, ovvero la volontà di assicurare, alla maggior parte della popolazione, determinati standard abitativi; nel nostro piccolo abbiamo cercato di interrogarci dall'inizio su cosa significasse vivere oggi in un’area rurale, e di quali debbano essere le ottimali condizioni di vita, contestualizzando la soluzione architettonica progettata. Il risultato è Entropia Urbana.