MENU

UN NODO PER ABITARE

MI-PPOWUT

L’intervento è concepito con il proposito di rispondere ad una condizione in cui le distinzioni tra le componenti abitative private e della città pubblica sono oggi sempre meno distinguibili. Prima di risolversi nei problemi architettonici di un edificio per abitazioni, mira a stabilire una relazione con l’intero sistema urbano individuando nei servizi l’opportunità principale per una possibile interazione. Integrando al suo interno la mobilità ciclabile tra il vecchio ed il nuovo tracciato, il progetto dispone lungo il suo asse un’ infrastruttura che ospita le funzionalità non residenziali e non permanenti. Svincolando i servizi dal basamento, la sua percorrenza è una successione continua di episodi interni ed esterni che connette la corte pertinenziale all’utilizzo dell’area circostante.



Tavole



G00 - Immagini generali



T01 - Inserimento urbano

L’accessibilità alle infrastrutture ferroviarie e metropolitane colloca l’intervento in una contestualizzazione più ampia della sola mobilità locale. La proposta mira a risolvere l’integrazione dei diversi livelli di mobilità collocando le proprie funzionalità ‘permanenti’ in relazione agli schemi di flusso. Le componenti di progetto hanno come principale scopo la valorizzazione dell’accessibilità pedonale e ciclabile attraverso la riconnessione tra il polo ferroviario e produttivo di Villa Fiorita al centro. Si propone lo spostamento all’interno dell’area della viabilità ciclabile che anzichè allinearsi a ridosso delle strade carrabili trafficate, è stata pensata come uno spazio di accesso e condivisione.
L’identità locale che si è cercato di valorizzare, più che essere legata alle caratteristiche tipologiche e formali degli edifici residenziali esistenti nella città di Cernusco, è stata ricercata nella sua mobilità lenta (pedonale e ciclabile) di natura individuale ed allo stesso tempo condivisa. Le residenze sono state così concepite come un elemento di un sistema più ampio e stratificato con componenti molteplici che sono state rimesse a sistema.
Il nucleo residenziale è concepito come una corte con l’obbiettivo di definire un unico spazio interno condiviso per mettere il più possibile in relazione le abitazioni, ma viene inserito nella continuità di un percorso attrezzato che non trascura gli spazi esterni alla corte.
L’area presenta nella sua estensione longitudinale una differenza di quota di circa 5m che gli spazi interni intendono riconnettere. Con questo proposito vengono distinti in due livelli i percorsi lenti pedonali distribuiti al livello 0.00m, assieme agli accessi principali alle residenze, mentre la pista ciclabile rimane sopraelevata per evitare delle intersezioni.
Il progetto quindi si pone come una corte circolare, attraversata da uno spazio di percorrenza continuo attrezzato che accoglie i servizi. Il percorso inizia dall’accesso meridionale presentando una rampa di risalita a quota +3.00m terminando a quota +5.00 per potersi riconnettere alla città.



G01 - Inserimento urbano



T02 - Funzioni

Il progetto presenta un programma relazionato localmente alle destinazioni produttive del contesto circostante. L’area è infatti collocata a ridosso del polo di Villa Fiorita e per questa ragione propone una consistente disposizione dei locali di servizio ad attività terziarie. Il lavoro è oggi sempre più svolto in luoghi che destiniamo all’abitazione e viceversa. Così il progetto sviluppa al di sotto della percorrenza ciclabile uno spazio continuo coperto, che accoglie una successione di ambienti interni ed esterni flessibili (sala proiezione, asilo, sale lettura, per attività ricreative, laboratori, ed aule studio) aperti ad utilizzi non solo pertinenziali. Vengono previsti una serie di cellule funzionali distribuite nel percorso ed aperte allo spazio esterno, che possono essere utilizzate in differenti modalità, da differenti utenti e nell’intero arco dell’intera giornata. Alla produttività del terziario flessibile, viene accostata quella agricola, fortemente radicata nel territorio di Cernusco. Nella piazza principale di accesso, a ridosso di Via Vittorio Alfieri, viene previsto un mercato interrato (a quota -3.00m) con degli ampi patii per l’illuminazione dove svolgere attività per la vendita ed esposizione di prodotti locali ed allo stesso tempo luogo di incontro per i residenti. Sempre allo stesso livello sono previsti dei parcheggi pertinenziali e per il carico-scarico merci del mercato verso cui sono collegati tramite degli accessi diretti. Le loro quantità (n. 61 posti auto) risultano inferiori a quelle richieste in base alla Legge 122/89, tuttavia questa scelta è motivata dalla presenza di un parcheggio pubblico nel lato di Via Vittorio Alfieri che integrerebbe i posti auto rimanenti. Inoltre data la prossimità alle fermate della metro M2 ed all’ampia infrastrutturazione ciclabile di Cernusco, l’area è liberata dalla necessità di prevedere ampie aree carrabili.
Il nucleo residenziale nella sezione centrale del percorso, ospita non solo le abitazioni, ma anche un sistema di spazi collettivi che svolgono all’esterno degli appartamenti una parte di funzioni abitative (cucine comuni, sale studio, aree gioco per bambini, e laboratori) messi in continuità attraverso un sistema di rampe interne pedonali di risalita.



G02 - Funzioni



T03 - Relazioni

L’intero progetto intende caratterizzarsi tanto per le funzionalità permanenti come le abitazioni quanto per quelle legate al movimento. Per questa ragione il nucleo residenziale circolare è concepito come estensione verticale del percorso longitudinale dei servizi. E’ stata scelta una tipologia a ballatoio circolare con l’intento di mantenere il più possibile la continuità degli spazi di percorrenza. Se l’asse principale ospita le funzionalità maggiormente legate alla città, l’interno dell’edificio contiene le aree comuni pertinenziali definendo una gerarchia dei servizi gradualmente fino all’ ingresso degli alloggi. I servizi sono così differenziati nei loro utilizzi in modo da rispettare le diverse modalità di abitazione tanto quanto gli alloggi. La continuità del fronte è interrotta da logge aperte su più altezze che garantiscono una maggiore permeabilità visiva dall’interno della corte verso l’esterno pur mantenendo le caratteristiche proprie della tipologia di uno spazio condiviso pertinenziale. Il sistema dei collegamenti e degli accessi è servito in tre diverse modalità: la prima è orizzontale e si sviluppa al livello 0.00m connettendo l’intervento a scala urbana, la seconda è un sistema di rampe di risalita lenta che unisce gli episodi degli spazi comuni pertinenziali, ed la terza è insieme orizzontale e verticale costituita da un ballatoio servito da corpi scala per accesso diretto agli alloggi.



G03 - Relazioni



T04 - Interni

L’aggregazione tipologica a ballatoio è stata scelta con l’intento di prevedere la massima flessibiltà nella disposizione degli alloggi. L’impianto a corte circolare ha inoltre permesso una differenziazione continua degli affacci e dei punti di vista, caratterizzando ogni alloggio in maniera differente, garantendo a tutti il doppio affaccio per una migliore illuminazione e ventilazione naturale.
Gli alloggi sono aggregati sul principio di una struttura modulare che permette una razionalizzazione degli spazi e agevola futuri cambiamenti nella configurazione tipologica (due bilocali possono essere trasformati in un trilocale ed un monolocale etc.).
Al piano terra si trovano gli alloggi destinati all’edilizia convenzionata (social housing) e alloggi per studenti in modo che questi possano usufruire di spazi verdi pertinenziali e delle funzionalità dei servizi posti a livello zero.
Gli interni sono costituiti da un blocco centrale di servizi che permette di avere a disposizione un ambiente a pianta libera così da evitare la suddivisione tipica della residenza in zona giorno e zona notte in favore di una maggiore flessibilità.
Nei monolocali l’unico ambiente è personalizzabile a seconda dell’attività che vi si svolge: durante il giorno il letto scorre sotto il guardaroba per permettere di utilizzare lo spazio per attività di studio o di lavoro, durante la notte torna fuori e la cucina scompare dietro la parete mobile integrata nella fascia dei servizi. I trilocali prevedono una pianta libera con un blocco centrale in cui le partizioni dividono l’alloggio in modo che possa funzionare sia per intero come un trilocale standard sia diviso a metà per avere un alloggio ed uno studio completamente indipendenti. Questo aspetto è pensato per incentivare una complementarità tra le funzionalità abitative e dei servizi legati alla produttività flessibile.
La versatilità funzionale degli alloggi è pensata oltre che per ottimizzare l’utilizzo della residenza nelle diverse ore del giorno anche per l’intero ciclo di utilizzo della proprietà, in base al variare delle condizioni familiari.
I duplex sul ballatoio prevedono una possibile suddivisione dell’alloggio in due piani per permettere la realizzazione di un’unità abitativa indipendente.



G04 - Interni



T05 - Conclusioni

Il tempo ed i programmi legati all’abitare condiviso oggi necessitano sempre meno di essere vincolati ad una suddivisione netta tra alloggi e servizi, e la proposta, in conclusione, rappresenta una sperimentazione su questa possibilità. Nell’intento di collegare l’intervento alla città, le abitazioni sono state concepite come delle infrastrutture più che come degli spazi permanenti. Per poter preservare l’intimità della condizione domestica privata, gli ambienti permeabili di servizio individuano un’ opportunità centrale per valorizzare l’area. Allo stesso tempo, definscono una gerarchia non solo degli spazi, ma anche della sua connettività come filtro di attraversamento più che di semplice accesso diretto alla residenza. I percorsi non divengono spazi persi per la distribuzione, ma al contrario individuano un tema centrale per il progetto ed organizzano la configurazione delle unità residenziali. Un’ organizzazione di queste attività non vincolata all’impianto residenziale, garantisce l’opportunità per il progetto di costituire un luogo di scambio tra la natura individuale della residenza attraverso il movimento con il contesto circostante. In un territorio come quello della provincia di Milano che ha la sua forza in una struttura a rete, l’intervento si inserisce come un possibile nodo abitativo.