Le differenti tensioni morfologiche sono l’occasione per sostenere un progetto che abbraccia l’abitare e i servizi al cittadino senza mai dimenticare il luogo in cui si trovano.
In questo contesto gli edifici si articolano formando un nuovo distretto che sostiene e unisce le realtà che lo circondano, esplorando le tendenze e i cambiamenti in atto nella società.
Il sito di progetto si colloca all'interno di un panorama viabilistico di grande interesse: se da una parte l'asse storico della Martesana e del sistema di ciclovia ad esso collegato permette all'area di essere raggiunta facilmente da tutti i Comuni limitrofi alla linea del naviglio, dall'altra si colloca nelle prossimità della linea metropolitana 2 che fin dagli anni 70 la collega con Milano.
Il quadro viabilistico si fa occasione di progetto per accompagnare i visitatori all'interno dell'area attraverso un sistema ciclo pedonale che dal centro storico, dalla stazione e dalla Martesana, converge in un'apertura posta nel mezzo della residenza e che porta all'interno dell'area. La cortina edilizia, alta 4 piani è aderente al confine ovest come a voler creare una nuova quinta urbana fronte parco e per offrire alla residenza degli affacci privilegiati.
Lo spazio pubblico si sviluppa centralmente all' area di progetto ed è definito attraverso il rapporto tra gli edifici residenziali e le strutture dedicate ai servizi. La sua forma è dettata dal percorso che unisce le due aree limitrofe: la componente verde, appartenente al tessuto agricolo, si fonde, all' interno dell'area con quella di matrice produttiva, generando uno spazio continuo offerto alla collettività.
Gli edifici dei servizi hanno una valenza strategica nell'area di progetto, essi sono stati intesi come elementi architettonici di scala urbana paragonabile ai vicini edifici produttivi, a testimonianza della continuità del tessuto adiacente. Una volta assimilata la scala e stabiliti gli allineamenti con le preesistenze, gli edifici sono stati aperti per formare sistemi lineari che alludono al percorrere, all’incontrarsi; leitmotiv del progetto.
L’area di progetto è caratterizzata da una forte componente di servizi: accanto a quelli per l’abitare (per i soli residenti) si articolano pacchetti di servizi – le officine – ,spazi aperti e servizi legati alla socialità.
I servizi sono stati progettati osservando le tendenze e i cambiamenti in atto nella società – la crescente attenzione alla mobilità sostenibile,all’alimentazione sana, all’autoproduzione del cibo, il boom degli orti urbani, la sharing economy, il lavoro condiviso e flessibile, l’aumento di fablab e start up - e analizzando la realtà circostante l’area per innescare connessioni e scambi e immaginare servizi innovativi,attrattivi non solo per i residenti ma anche per chi viene da fuori.
Un risultato di quest’analisi ed elemento caratterizzante del progetto sono le officine: luoghi produttivi, di ricerca, condivisione, formazione, creazione di lavoro. Due officine (del km zero e della biodiversità) prendono le mosse dal mondo rurale e verde di Cernusco, le altre due (delle creazioni e del lavoro) da quello industriale e metropolitano.Le officine mirano a intercettare gli utenti sulla base dei loro interessi, che possono essere lavorativi o legati a hobby, passioni, allo stile di vita e mirano a creare comunità e relazioni proprio sulla base di interessi condivisi.
Seminare futuro offre la possibilità di abitare e lavorare in uno stesso luogo, dedicarsi ai propri hobby in un ambiente innovativo, sostenibile e stimolante, ma anche a misura d’uomo. Un residente può per esempio lavorare nello spazio coworking dell’officina del lavoro e nel tempo libero frequentare corsi di giardinaggio nell’officina della biodiversità, coltivare con i vicini l’orto sul tetto e la sera guardare uno spettacolo nell’auditorium.
I servizi di Seminare futuro non vivono isolati l’uno dall’altro ma sono legati da connessioni che da una parte sono facilitate dal centro servizi (che funge da infopoint e tiene a sistema le attività dell’area), dall’altra nascono spontaneamente dall’utilizzo che gli utenti fanno degli spazi e anche dalle relazioni personali che si instaurano. Le officine, come i servizi della piazza dell’innovazione, sono affidate a enti terzi (associazioni, cooperative o imprese) già esistenti o che si costituiscono in funzione di questo progetto e che partecipano alla cooperativa contribuendo così ai costi di costruzione per la quota dei servizi.
Gli spazi e i servizi comuni dedicati agli abitanti, distribuiti negli edifici residenziali, sono pensati come luoghi della condivisione e della socialità. Condivisione nel vero senso di mettere in comune spazi, tempo, attrezzature (per risparmiare ed essere più sostenibili). La condivisione è proprio alla base della gestione degli spazi e dei servizi condivisi: i residenti infatti possono usufruire di alcuni servizi (come prenotare una sala comune o iscriversi al doposcuola) pagando con crediti guadagnati condividendo qualcosa di materiale o il proprio tempo (ad esempio mettendo in comune un elettrodomestico nella cantina condivisa o la propria bici nel bike sharing, partecipando a lavori di manutenzione degli spazi comuni). I crediti residui alla fine dell’anno danno diritto a uno sconto sulle spese condominiali. Attraverso uno strumento intuitivo come quello dei crediti si attivano così processi virtuosi di scambio e di creazione di comunità. La condivisione e la socialità sono due elementi che si nutrono a vicenda: condividendo tempo e spazi infatti si innescano relazioni e viceversa la creazione di una comunità aumenta la fiducia nella condivisione. Per alimentare questi due elementi sarà realizzata una piattaforma digitale che consentirà prima del trasloco ai futuri vicini di conoscersi e condividere (per ora virtualmente) attrezzi, arredi o oggetti per gli spazi comuni e dopo essersi trasferiti di organizzare attività sociali e gestire le proprie prenotazioni e i crediti.
I residenti di Seminare futuro non vivono solo la dimensione comunitaria “dell’abitare”, ma anche quella delle comunità trasversali (che comprendono anche abitanti di Cernusco e di città vicine, lavoratori) di interesse, cioè quelle che si sviluppano intorno alle officine. Qui infatti si incontrano persone che condividono una passione, è possibile trovare collaborazioni per realizzare un progetto (personale, lavorativo o per la comunità) e mettere al servizio degli altri la propria esperienza.
L’area è un polo di condivisione, sperimentazione, produzione che non solo alimenta il contesto circostante con l’offerta di servizi, ma si nutre a sua volta dei flussi (materiali, immateriali, d persone) provenienti dall’esterno.
La residenza si struttura su quattro piani, il primo dei quali è dedicato ad ampi ingressi comuni e a servizi dedicati ai condomini e rivolti alla città. La tipologia distributiva mista, ballatoio-corpi scala, permette di diminuire il numero delle risalite favorendo l’ interazione tra diverse tipologie abitative. Ad ogni alloggio è garantito il doppio affaccio est-ovet per favorire il ricircolo d’aria e il raffrescamento passivo. La copertura piana ospita pannelli solari termici e fotovoltaici, parti verdi in sedum e orti comuni dedicati ai condomini. La progettazione degli alloggi ha come principio fondativo la flessibilità abitativa. Ciascun blocco consiste in una serie di moduli definiti da elementi strutturali portanti interrotti da ampie aperture. Mediante l’inserimento di un elemento di divisione non strutturale che si configura in diverse posizioni all’interno del modulo centrale si ampliano e suddividono gli ambienti dell’abitazione definendo le diverse tipologie di alloggio al fine di ottenere unità flessibili e modificabili in risposta ai bisogni di diversi stili di vita e composizioni familiari. All’interno della proposta tipologica ottenuta grazie al modello adottato, sono state approfondite quattro tipologie abitative “non convenzionali” legate ad utenti con bisogni specifici e strettamente in relazione con i servizi promossi da Seminare futuro. Queste tipologie sono: Green (alloggio caratterizzato da grandi logge che danno la possibilità di coltivare il proprio interesse per il verde), Tagesmutter (alloggio caratterizzato dalla presenza di un grande locale ideale per le mamme di giorno), Studio (appartamento che permette ad un libero professionista di svolgere la propria attività anche in casa) e Shared (appartamento composto da tante camere affittabili singolarmente per brevi periodi con un grande soggiorno condiviso). All' interno degli edifici dei servizi, le funzioni sono disposte all’interno in elementi modulari ma distinti . Ogni funzione occupa un elemento regolare che è percorribile ed accessibile lungo tutto il suo perimetro. La libertà e l'autonomia dei moduli interni anticipano la loro flessibilità futura e quindi la possibilità di modificare le funzioni interne a seconda delle diverse tendenze.
Seminare futuro è un intervento che pone al centro della progettazione la qualità della vita. La residenza non è più il luogo in cui tornare a dormire dopo una giornata di lavoro o da cui fuggire la sera o nei weekend per dedicarsi alle relazioni o al relax all’aria aperta, ma quello in cui lavorare, formarsi, crescere i propri figli, in cui trovare persone con cui condividere interessi, in cui sentirsi parte di una comunità, coltivare la propria cultura e le relazioni, in cui l’adottare quotidianamente uno stile di vita sostenibile è facilitato e non ostacolato.
Il progetto Seminare futuro è come un seme, un modello sperimentale che può essere replicato in altre aree metropolitane agricole e che ha la potenzialità di crescere e contaminare anche l’area circostante, guidando un eventuale processo di riconversione dell’area industriale.