Nuovi modi di vivere gli spazi della residenza, le modalità di lavoro e di vita pubblica, ri-creando sistemi di comunità.
L'intervento si inserisce in un tessuto diffuso, di cui prova a interpretare le forme, i volumi, le sagome, e si interfaccia con la ferrovia su via Alento, con un fronte parzialmente chiuso che si sfrangia verso il parco, accogliendo attività, miste alla residenza cooperativa, corti e patii, dunque gli spazi di relazione, sollevandosi su di un basamento rispetto alla quota stradale per collocare i nuovi servizi di quartiere.
L'obiettivo è creare variazioni tipologiche, flessibilità spaziali, mixitè, ma soprattutto qualità dell'abitare cooperativo, oltre ad una accurata scelta dei materiali e delle tecnologie che ne facilitino la manutenzione e la durata nel tempo.
L’area di progetto si trova in una porzione urbana dove sono rintracciabili diverse parti di città quali il parco fluviale, un sistema frammentato di servizi, attività commerciali lungo la via Tiburtina, aree in disuso, aree rurali colte, incolte o abbandonate: si tratta del tessuto spontaneo della prima periferia pescarese, con la ferrovia a dividerla dalla città consolidata.
Un ruolo importante per il quartiere è stato svolto dal programma URBAN 2, con l’elaborazione di una strategia di riconnessione urbana volta al superamento delle condizioni di isolamento dell’area, reintegrandola nell’ambiente urbano tramite la realizzazione dell’asse pendolo che intendeva connettere parti diverse di città, ma realizzato solo in parte. Altro fattore importante è il PP7 che prevede la trasformazione integrale dell’assetto urbanistico esistente, con la realizzazione di un centro integrato per servizi, attività terziarie e direzionali e insediamenti residenziali, capace di creare una nuova centralità di livello urbano e territoriale.
In quest’area di grande interesse strategico metropolitano si inserisce il progetto Co.Re-comunità residenza. La proposta si confronta con il tracciato ferroviario formando una quinta urbana su via Alento e favorendo l’apertura verso il panorama delle montagne e verso via Lago di Campotosto dove si relazionerà con il PP7. Obiettivo del progetto è quello di dialogare con questo nuovo polo attrattore, connettendosi con la città e le attività limitrofe e potenziando queste ultime con l'aggiunta di nuovi servizi. Parte fondamentale per l’inserimento del quartiere nella città è lo spazio pubblico creato e le relazioni che esso stabilisce con il parco, al fine di creare non solo residenze, ma dare vita a una nuova comunità urbana.
I servizi introdotti dall’intervento, oltre a supportare la nuova comunità, si aprono alla realtà locale preesistente; le 4 aree tematiche scaturiscono dalla volontà di creare differenti livelli di interazione sociale fra residenti, abitanti del quartiere e fruitori esterni.
I servizi di quartiere sono pensati nell’ottica di fondare una rete di servizi allargata che si basi sulle caratteristiche del contesto (la presenza di una strada carrabile di recente ristrutturazione, il parco pubblico, le residenze circostanti…) e sulle carenze da risolvere.
Per collaborazione attiva si intende un rapporto di produzione e partecipazione a un’attività, non necessariamente rivolta ai soli residenti, i quali gestiscono direttamente la maggior parte dei servizi proposti. La cucina didattica (aperta a tutti) ne è un esempio: qui si possono imparare ricette della tradizione direttamente da chi è avvezzo ai fornelli e con ingredienti provenienti dal risto-orto.
Un occhio di riguardo è rivolto ai giovani lavoratori: gli spazi del co-working, pensati per coloro che hanno necessità di usufruire h 24 di uno spazio condiviso e di fare parte di un processo sociale, collaborativo e informale; gli uffici in leasing, dedicati a lavoratori under 35, che, a fronte del pagamento di canoni periodici e con possibilità di riscattare il bene al termine del contratto, sono agevolati nell’affitto dello spazio di lavoro.
Le residenze speciali sono anch’esse pensate per una fascia d’età under 35, quella che oggi ha più difficoltà nell’inserirsi agevolmente nel mondo immobiliare: tali residenze si modificano in base alle esigenze di chi le abita, siano essi studenti, lavoratori o coppie.
Ulteriori spazi di condivisione sono collocati nel resto del complesso edilizio e rientrano nell’ambito della cooperativa residenziale.
Quest’ultima comprende locali e dotazioni destinati in modo esclusivo ai nuovi residenti: stanze aggiuntive alla residenza dove è favorito il dialogo e la condivisione.
Infine l’officina sociale nasce per poter integrare chi vive una situazione di disagio ed esclusione sociale: la “stanza della musica” e la “stanza delle lingue” rappresentano due occasioni di confronto con il vicinato. Questi servizi integrativi sono pensati per aumentare il grado di socializzazione all’interno della comunità, suggerendo uno stimolo nuovo per le persone in difficoltà.
Uno dei punti cardine dell’intervento è quello di realizzare un catalizzatore sociale, un insieme di spazi adattabili a nuove funzioni ed esigenze.
Nello sviluppo verticale la struttura presenta una complessa stratificazione di funzioni, da quelle pubbliche a quelle private, generando aree ibride o dai molteplici usi.
I servizi di quartiere sono collocati esclusivamente sul bordo esterno della piastra, sulla quota stradale, per poter garantire una fruizione completa da parte dei passanti. Ogni lato della piastra e le funzioni ivi collocate si rapportano in modo efficace col contesto: il fronte su Via Alento è concepito come un luogo di passaggio e “vetrina” di presentazione dell’intervento; lungo i percorsi pedonali che attraversano i lati del complesso e che sfociano nel parco pubblico, si incontrano attività sempre più legate alla sosta, con la volontà di favorire un dialogo col parco stesso.
La quota “piastra” è una piazza urbana posta a +4,00 m, caratterizzata da parti lastricate, sedute, aree verdi e aperture. Il carattere di tale piastra è volutamente semi – pubblico: i luoghi dello stare e gli spazi di flusso sono individuati dalla disposizione e alternanza stessa degli edifici, dai patii, dalle aiuole e dalle sedute, generando aree più contenute e di conseguenza private, come la corte su cui si affacciano prevalentemente residenze e servizi alla residenza. Le funzioni collocate sulla quota piastra inoltre possono aprirsi e interagire con le aree esterne.
La piastra è accessibile su ogni lato, legando il complesso al tessuto circostante.
Le caratteristiche spaziali e geometriche delle stecche residenziali hanno permesso di usufruire di una percentuale di spazio da destinare a ulteriori servizi dedicati alla residenza in copertura, integrando le pendenze di quest’ultima con terrazze aperte.
Il parco pubblico segue la logica insediativa di alternare spazi più attrezzati ad altri più legati alla natura. I percorsi pedonali e ciclabili che lo intersecano modulano questi spazi e li connettono col complesso residenziale.
La disgregazione materica della piastra nel parco è ottenuta per mezzo di una rampa urbana, integrata con una successione di gradoni, luogo d’incontro ideale tra residenti e fruitori esterni, uno spazio polifunzionale immaginato per spettacoli, piccoli concerti o semplice dialogo.
L’intervento prevede l’inserimento di 282 abitanti con una S.l.p. massima di 7516 mq destinata per il 40% (2733 mq) ad uso terziario, commerciale, servizi alla residenza e tipologie residenziali alternative, mentre il restante 60% (4099 mq) è da attribuire ad uso residenziale, distribuito con diversi tagli di alloggio, in modo da assecondare le molteplici necessità della popolazione e creare una proficua mixitè di tipologie che può corrispondere anche ad una mixitè sociale. Sono previsti 6 monolocali, 24 bilocali, 29 trilocali e 7 quadrilocali, per un totale di 66 appartamenti.
Il progetto degli alloggi si confronta non solo con nuovi modelli abitativi legati alla condivisione di spazi comuni a servizio della comunità, ma anche con nuove opportunità che prevedono la possibilità di acquistare la propria casa in leasing. Questa possibilità permette a giovani under 35 di comprare un immobile in modo più vantaggioso rispetto ad un mutuo sotto vari aspetti, quali ad esempio la possibilità di adattare le caratteristiche del contratto di locazione alle proprie singole esigenze.
Ogni alloggio è distribuito su una larghezza di 9,00 m e su una lunghezza che varia a seconda del taglio, seguendo un modulo che ordina e disegna i prospetti stessi, in particolare sul lato interno della piastra, con l’alternanza di logge e parti meno finestrate. L’alloggio tipo è suddiviso in due aree: gli spazi serventi, che sono sempre posizionati sul lato esterno delle stecche e gli spazi serviti, che si affacciano sul basamento.
La gestione energetica del progetto punta a minimizzare il consumo di energia attraverso strategie passive, considerando ventilazione naturale –ottenuta mediante la distribuzione degli ambienti e di aperture poste su lati opposti dell’edificio- e adeguate alberature a foglia caduca a sud e alberature sempreverdi a nord. Gli impianti fotovoltaici e il solare termico massimizzano l’apporto di energia rinnovabile.
L'inerzia termica interna è garantita dall’impiego di una parete ventilata in cotto per i prospetti esterni e di blocchi di ytong per quelli interni. Nelle abitazioni, sono previsti sistemi per il risparmio idrico e riutilizzo dell’acqua piovana per usi secondari. Si prevede inoltre la depurazione delle acque reflue mediante l’uso di un impianto di fitodepurazione.
Il progetto vuole essere una risposta alle citate problematiche del suo immediato contesto, mettendo ordine in questa porzione urbana priva di progettazione, riprendendo alcuni caratteri distintivi del suo intorno e rendendoli punto focale e parte identitaria del progetto. L'ambizione di Co.Re è quindi quella di trasformare un quartiere dormitorio, un non luogo, in un quartiere dotato di un forte carattere identitario, e di generare una comunità di vicinato unita ed efficiente grazie alla condivisione e gestione di spazi comuni, coperti e scoperti, favorendo uno stile di vita collaborativo, volontà emersa da un'indagine sociale condotta su un campione di abitanti residenti nell'area.
Questo approccio non solo agevola la socializzazione tra gli individui ma favorisce anche il risparmio energetico e la sostenibilità economica, diminuendo l'impatto ambientale della comunità e riducendo gli sprechi.