Cos’è il “Parlascio”?
Una storpiatura del latino paralisium (anfiteatro), che per influenza della parola “parlare”, fu detto che indicasse il luogo dove si tenevano le riunioni di cittadini.
La forma controllata dell’architettura delle relazioni diventa il cerchio. Ogni stalker/cittadino è interprete libero su una base ugualitaria di possibilità spaziali. Come è noto i punti della circonferenza sono tutti equidistanti dal loro centro. Questo centro si chiama, nello spazio architettonico urbano, a seconda dei casi, tanto corte quanto piazza. La densità e le direzioni dei vari flussi di vita che attraversano lo spazio caratterizzano questa identità. Uno spazio di comunicazione a dimensione umana, prima ancora che per il suo occhio, per la sua parola.
Gli edifici vengono a configurarsi tra loro come manifesto dell’indefinito rapporto tra città e territorio.
A maggior ragione nella campagna il territorio si sviluppa nei secoli come luogo di accadimenti puntuali e dispersi.
Ogni edificio con il suo campo di azione; tutti gli edifici assieme a creare un sistema.
La masseria-cascina ed il casale condensano al loro interno, come i monumenti del nostro progetto, nella grande corte la vita collettiva e produttiva.
Questa caratterizzazione segue il principio dei blocchi isolati ma collegati tra loro dalle relazioni paesaggistiche delle aree verdi nelle quali sono collocati.