Il progetto si pone come un nuovo spazio attrezzato connesso al naviglio della Martesana e allo stesso tempo come rottura e apertura dei confini all’interno del comparto industriale.Questa duplicità di relazioni si incontra nel piano terra del progetto, un luogo ibrido, in cui la mixitè di funzioni è capace di far vivere questo spazio durante tutto l’arco della giornata, per fasce generazionali differenti e per utenze anche esterne all’area di progetto.
In questo sistema ramificato e orizzontale, la residenza si inserisce come ulteriore elemento di connessione, questa volta verticale.Gli edifici residenziali “sospesi”permettono alla residenza di non invadere lo spazio sottostante ma allo stesso tempo di farne utilizzo e diventano parte integrante in un sistema di relazioni tridimensionali
Cernusco sul Naviglio è dotato di una doppia natura:la parte a ridosso del centro storico, a nord e sud ovest, caratterizzata da un tessuto prevalentemente residenziale; la parte a sud/sud est dove il tessuto industriale è predominate.Le due aree sono separate dal naviglio e da uno spazio aperto in corrispondenza dell’area di progetto. Questo lotto può essere un primo incisivo intervento che porti alla modifica e adattamento dell’area industriale in vista di altri progetti che superino il conflitto residenza/industria.
La porzione presa ad esempio è caratterizzata da recinti chiusi, strade vuote, edifici arretrati rispetto alla strada,ma anche da grandi parcheggi privati, un alto numero di alberature e frammenti di piste ciclabili. Per non rendere il nuovo progetto un caso isolato, è stato ipotizzato uno scenario in cui si individuano 3 interventi migliorativi:
ridefinizione dei recinti
Tra gli edifici industriali e il loro perimetro è spesso presente una striscia di terreno residuo e permeabile in cui è possibile piantare una serie di alberi che ridefiniscano il rapporto con la strada individuando una serie di viali alberati e allo stesso tempo combattano l’isola di calore e migliorino la qualità dell’aria dell’area industriale.
indipendenza energetica ed ecologica
La gran parte degli edifici industriali ha a disposizione una vasta superficie libera di coperture per un intensivo utilizzo di pannelli fotovoltaici.Questo intervento,oltre a ricorrere all’utilizzo di energia pulita,permetterebbe ad ogni edificio di soddisfare il suo fabbisogno energetico e allo stesso tempo di cederne una parte al sistema locale.Così facendo renderebbero autonome intere aree pubbliche.
La vicinanza del naviglio e dello spazio agricolo permette anche di ipotizzare un sistema di accumulo e scarico delle acque piovane alternativo alla rete fognaria.Questo sistema oltre a promuovere un riutilizzo delle acque al posto dello spreco, permetterebbe all’acqua in eccesso di essere depurate e scaricata nella falda acquifera.
razionalizzazione del suolo
Per contrastare l’utilizzo di nuovo suolo e promuovere una densificazione e mixitè all’interno dell’area industriale, si sono ipotizzati alcuni edifici parcheggio in grado di liberare lo spazio dalle auto e aprire nuovi spazi da adibire a interventi residenziali in grado di riattivare con il tempo tutto il comparto industriale.
Le quantità di SLP richieste all’interno del bando di concorso, soprattutto la proporzione tra residenza e superfici commerciali (60% e 40%), ha portato a ragionare su come dare una forte connotazione e ruolo alla parte non residenziale. Il progetto utilizza così il piano terra come luogo principale per occupare il 40% di SLP commerciale dividendo l’area in tre parti:
la punta verso il naviglio
In questo spazio è stato ipotizzato un centro culturale, facilmente visibile sia dal naviglio che dall’area industriale, che si leghi facilmente alla pista ciclabile lungo il naviglio e al parco urbano di fronte.
Questo spazio ospiterà eventi e generazioni diverse per tutto l’arco della giornata, con particolare attenzione ai giovani. Saranno presenti sale prove musicali, spazi ricreativi, spazi espositivi e per la lettura. Lo spazio esterno invece, riqualificando la roggia esistente si divide in tre grandi aree: gli orti urbani, uno skate park e uno spazio con attrezzature per grigliate.
la punta verso l’industria
L’edificio progettato in questo punto vuole rispondere alle necessità sia degli abitanti del nuovo intervento residenziale, sia dei lavoratori del comparto industriale. Per questo motivo , l’edificio di due piani, sarà dotato al piano superiore di un asilo e al piano inferiore di una piscina.
il cuore dell’area
Questa porzione di area di progetto, il fulcro, è a sua volta divisa in due fasce: la prima lungo la strada principale dotata di edifici in linea ripetuti in modo da scandire lo spazio, è in grado di ospitare ristoranti/bar, uffici, coworking, tutti con un duplice rapporto con lo spazio esterno, sia un suolo minerale da cui accedere agli edifici, sia uno spazio verde in modo da poter lavorare a stretto contatto con la natura in contrasto con la chiusura degli edifici industriali vicini.
La seconda fascia, a stretto contatto con il retro degli edifici industriali, per evitare che questi spazi diventino un retro ospita spazi più ampi, , in cui è stato pensato un sistema di svago legato allo sport che permetta ai lavoratori (e non solo) nelle pause pranzo o appena finito il lavoro di sfruttare degli spazi attrezzati nelle immediate vicinanze. Saranno presenti: una palestra, dei campi da squash e una piscina al chiuso; un campo da basket e una rete ciclabile collegata al naviglio all’aperto, oltre che campi da bocce e spazi gioco per bambini.
Il progetto si costruisce attraverso una serie di relazioni con il contesto e con ciò che è ed era presente nell’area di intervento.
La posizione chiave dell’area, inserita nel punto di incontro di tre grandi sistemi, (il naviglio della Martesana a nord, un grande spazio aperto agricolo a est, e il comparto industriale a ovest) ha obbligato a ragionare su piani differenti.
La struttura dell’intero intervento dialoga con lo gli spazi aperti a est e a nord. Sono stati ripresi i filari alberati dello spazio aperto e sono stati prolungati all’interno dell’area di intervento. Questa azione ha permesso l’individuazione di 4 fasce perpendicolari a via Giuseppe Mazzini. Sull’asse Nord-Sud si ipotizza invece una pista ciclabile che permetta il collegamento ciclopedonale,ora assente, sia all’alzaia del Naviglio, che al parco pubblico oltre lo stesso. (Per fare ciò si possono sfruttare i terrapieni esistenti e integrare le carreggiate solo in alcuni punti).
Il rapporto con la parte industriale si lega maggiormente con gli edifici residenziali. Il tentativo di rapportarsi con edifici massivi ha portato a ipotizzare tre “corti” compatte di dimensione 40mx40m, che non sono ancorate al terreno bensì sollevate. Questo gesto permette lo svuotamento del piano terra e innalza le residenze tra le fronde degli alberi esistenti. La posizione di questi edifici è determinata sia dai filari alberati che da allineamenti con edifici intorno che permettono l’individuazione di spazi differenti.
Si è cercato di mantenere alcune presenze e relazioni esistenti anche all’interno dell’area di intervento.
Il progetto infatti si costruisce (ad eccezione della punta verso il naviglio) all’interno del perimetro dell’edificio abbattuto. Questo gesto permette di salvaguardare e mantenere le alberature esistenti e gli spazi permeabili esistenti riducendo il vero e proprio intervento alla sola superficie minerale esistente la quale verrà resa per la maggior parte permeabile.
Il progetto residenziale utilizza tre edifici a corte dotati di un passo strutturale di 4,6m ad eccezione della corona esterna di 3,8m. Le tipologie utilizzate cercano di ridurre al minimo, se non eliminare, gli spazi di distribuzione, al fine di ottenere alloggi flessibili, dinamici e in cui sono presenti serie di stanze comunicanti tra loro per una maggiore versatilità di utilizzi e configurazioni spaziali. Ogni alloggio è inoltre dotato di un giardino di inverno, una loggia profonda in grado di diventare una vera e propria stanza, anch’esso uno spazio flessibile a seconda delle stagioni.
Sono state utilizzate 3 tipologie che ragionano in modo diverso sul tema della flessibilità così da poter soddisfare maggiori richieste da parte degli utenti.
Fascia
Gli alloggi sono caratterizzati da una netta divisione in “fasce” di zona giorno e zona notte/servizi, dove la parte de servizi/ingresso/cucina è proposta in tante piccole variazioni per soddisfare utenze differenti.
La zona living di questi appartamenti, comprensiva di soggiorno e giardino d’inverno, viene posta nella “fascia” più esterna della corte, costruendo cosi, un rapporto visivo diretto con lo spazio esterno.
La zona notte e dei servizi invece, posta nella fascia interna della corte, garantisce agli alloggi il rapporto con un ambiente quieto e protetto.
La chiarezza e semplicità di questa tipologia permette di realizzare appartamenti monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali.
Isola
Questa tipologia è dotata di un blocco umido che può essere posizionato in diverse posizioni (ruotando sull’asse degli impianti di scarico) all’interno di un spazio più grande.
Le diverse disposizioni di questo elemento generano differenti configurazioni dello spazio interno dell’appartamento, facilitando possibili variazioni sia funzionali che di semplice disposizione interna di ogni alloggio. La presenza di un blocco servizi compatto garantisce spazi di living ampi e a doppio affaccio.
Duplex
La divisione tra zona giorno e notte corrisponde alla divisione dei piani. Questa tipologia permette ad alcuni tipi di alloggi di raggiungere la quota della copertura dove vengono posizionate le zone living e dove sono stati disegnati giardini pensili ad uso esclusivo dell’appartamento. La zona notte prevede una stanza a contatto con il ballatoio in grado di essere utilizzata come spazio di lavoro.
Il progetto fornisce un’ampia flessibilità di spazi su tutti i livelli contemplati. Il piano terra permeabile e a “padiglioni” diventa uno spazio connesso e integrato al parco del naviglio della Martesana. Questo spazio fornisce oltre che nuove superfici permeabili a verde anche delle attrezzature che non sono presenti in altri punti prossimi all’area di intervento e che possono essere utilizzate durante tutto l’arco della giornata (il parco recintato oltre il naviglio ha orari di apertura e chiusura). Inoltre si propongono spazi di lavoro a contatto con la natura, luminosi e visibili che si contrappongono a quelli esistenti nell’area industriale, chiusi in scatole prefabbricate, poco visibili e con poco valore commerciale. Il piano terra a padiglioni permette inoltre di sfruttare tutta la superficie del lotto evitando di individuare dei retri e aprendo la possibilità alle industrie a contatto con l’area di aprire i loro recinti trasformando il retro in un fronte. La vicinanza all’area industriale con la presenza di un alto numero di lavoratori ha portato a progettare spazi attrezzati anche per la pausa pranzo, per il dopo lavoro e con la presenza dell’asilo anche una vicinanza e comodità per i figli.
In tutto questo sistema sinergico, in grado di ramificarsi con tutti i vari attori presenti, si inserisce la residenza. Una residenza che utilizza la corte, elemento che coniuga la compattezza degli edifici industriali con le ville presenti sul territorio di Cernusco ( villa Gervasoni, Villa Alari, Palazzo Viganò). Queste corti vengono però innalzate all’altezza delle fronde degli alberi in modo da estraniarle dal caotico spazio sottostante, così da fornire a tutti gli alloggi una maggiore visuale sugli spazi circostanti, diventando un elemento riconoscibile all’interno della monotonia degli edifici prefabbricati industriali. La flessibilità degli spazi si trasferisce anche all’interno della residenza che non vincola in alcuna misura gli edifici ad usi specifici ma spinge verso una pluralità di convivenze che possono garantire una serie di servizi comuni sia sulle coperture che all’interno dei secondi piani dei padiglioni al piano terra. Così le tipologie di alloggi si adattano facilmente a giovani studenti, famiglie, anziani, ma possono divenire anche spazi di lavoro. Una pluralità di esperienze in grado di confrontarsi e convivere sullo stesso piano.