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Higher ground

CT-Y3ACIE

Il progetto “Higher Ground”, proposto Piazza Lupo propone uno spazio contemporaneamente aperto e chiuso, pubblico e privato, che possa essere liberamente manipolato dai cittadini che ne usufruiranno, fornendo loro la struttura e i servizi di base per poter dare vita a quella che è l’area cooperativa della residenza, in questo caso di quartiere: uno spazio comune, organizzato e autogestito, unificato come ambiente, moltiplicato come modalità di utilizzo.
La realizzazione di questa idea passa attraverso la creazione di un playground fluido, diversamente strutturato, che penetra e permea la struttura dell’ex palestra di scherma, pianificando il suolo di calpestio esterno, e ricongiungendolo con l’interno. Allo stesso tempo crea delle piccole dune e delle piccole valli, portan



Tavole



G00 - Immagini generali



T01 - Inserimento urbano

La nostra idea di Piazza Lupo è quella di uno spazio contemporaneamente aperto e chiuso, pubblico e privato, che possa essere liberamente manipolato dai cittadini che ne usufruiranno, fornendo loro la struttura e i servizi di base per poter dare vita a quella che è l’area cooperativa della residenza, in questo caso di quartiere: uno spazio comune, organizzato e autogestito, unificato come ambiente, moltiplicato come modalità di utilizzo.
La realizzazione di questa idea passa attraverso la creazione di un playground fluido, diversamente strutturato, che penetra e permea la struttura dell’ex palestra di scherma, pianificando il suolo di calpestio esterno, e ricongiungendolo con l’interno. Allo stesso tempo crea delle piccole dune e delle piccole valli, portando nel pieno della città un suolo che replica quello proprio dei paesaggi naturali. Il playground è in parte costruito, in parte giardino, si diffonde attraverso la struttura in cemento per aprire la piazza ed aprirsi in essa, integrando l’ex palestra con lo spazio circostante, donando nuova qualità all’urbanistica del quartiere.
La palestra diventa il fulcro della piazza, sotto il suo tetto sono accolte tutte le funzioni previste, ma i muri non sono più un netto confine, si trasformano in vetrate che consentono di vivere anche l’intorno, evitando la creazione di uno spazio chiuso in se stesso e in apparenza inaccessibile: il recinto morbido delle porte in vetro, unito all’avvolgente playground ha lo scopo di invogliare i cittadini a prendere parte a quello che accade all’interno, ed evitare inoltre che lo spazio rischi di essere privatizzato.



G01 - Inserimento urbano



T02 - Funzioni

A cavallo tra la palestra ed il playground prendono vita tre volumi, pronti ad accogliere le funzioni principali che necessitano di uno spazio dedicato. Viene proposta la biblioteca di quartiere, con una sala studio dove studenti o appassionati possono fermarsi e dedicarsi alla lettura. La biblioteca ha una parete interamente vetrata, per poter dialogare costantemente con l’esterno, pur mantenendo la riservatezza interna necessaria allo svolgimento delle attività.
Un altro volume è dedicato alla caffetteria, anch’essa contemporaneamente aperta sia sull’interno sia sull’esterno, con uno spazio riservato alla cucina per la preparazione dei cibi. Parte dei tavolini previsti potrà essere alloggiata all’esterno, direttamente sul giardino.
Ma è lo spazio centrale il vero protagonista. Chiuso dalle vetrate, ma idealmente aperto sull’esterno, potrà accogliere in primo luogo la sua funzione originaria, quella della palestra, e a tale scopo nell’ultimo volume troveranno posto gli spogliatoi. Ma l’open space è flessibile, e cangiante, e potrà di volta in volta ospitare funzioni diverse, favorendo la fruizione da parte dei cittadini, che potranno portare nuove proposte, l’integrazione, lo scambio continuo. Potrà essere luogo di organizzazione di eventi di quartiere, piccoli mercatini, potrà ospitare artigiani che necessitano di spazi temporanei da utilizzare come laboratorio o per proporre i propri artefatti; o potrà ospitare la ciclofficina, per riparare le bici della zona. Potrà semplicemente essere il luogo dove ci si riunisce per conversare, o per suonare e ballare insieme. Il playground a sua volta può inoltre ospitare un piccolo teatro, per rappresentazioni o concerti.

Il giardino, il laghetto, o ovviamente la palestra saranno inoltre spazio fertile per le attività dedicate ai bambini. Il tetto diventa invece praticabile, grazie all’inserimento di una scala; la sezione della copertura, con i bordi laterali che spingono verso l’alto, danno vita a dei gradoni, su cui sedersi e vedere spettacoli che possono essere organizzati nella fascia centrale.
Diventerà un luogo dove i residenti potranno estendere le loro case, abitandolo insieme, ma anche lavorandoci, arricchendo sempre più il quartiere.



G02 - Funzioni



T03 - Relazioni

Le attività previste, seppur commerciali, non vanno intese come private, ma collaborative. Saranno gli stessi residenti a gestirle, e il ricavato servirà al sostentamento del progetto, a partire dalla manutenzione dei luoghi, a finire con l’organizzazione di eventi, e lo stipendiamento dei lavoratori stabili.
Il tutto servirà non solo quindi a creare uno spazio necessario e comune per il quartiere, ma anche a rafforzare l’idea di comunità collaborativa.



G03 - Relazioni



T04 - Interni

La struttura dell’ex palestra è peculiare con i suoi costoloni che si susseguono come fossero portali. La realizzazione del playground non prevede l’intaccamento della struttura fondamentale della palestra, ma solo la riapertura delle murature di tamponamento tra i pilastri, sostituendole con delle pareti più leggere, vetrate e diaframmabili, in modo da poter aprire e chiudere l’interno a piacimento. L’interno viene totalmente liberato, con l’eccezione della cabina elettrica, per creare tre nuove volumetrie che rispondano alla nuova funzionalità. Il playground e il giardino esterno sono lievemente protesi verso lo spazio della piazza, in modo da ricongiungerla con la palestra, e fornire l’arredo urbano necessario. Nell’intorno potrà essere previsto il mantenimento dei parcheggi.



G04 - Interni



T05 - Conclusioni

La nostra idea di piazza punta, in sintesi, a costruire un “higher ground” ossia un livello più alto secondo molteplici punti di vista. Secondo quello fisico, in quanto il progetto permette di guadagnare differenti altezze attraverso il playground sinuoso che sale e scende sotto questo grande tetto e attraverso la copertura fruibile che apre nuovi scorci su Catania.
Quello fisico, però, non è il solo aspetto secondo cui si raggiunge un livello più alto; funzionalmente e socialmente l’obiettivo che abbiamo perseguito è quello di aprire questo importante spazio verso l’esterno portando all’interno dello spazio centrale le funzioni legate alla sfera pubblica e ponendo in posizione periferica le attività private al fine di restituire a Catania e ad i suoi abitanti un importante luogo urbano.