Epiciclo è centralità, scoperta ed incontro, racchiusi in un anello aperto all’esterno e accogliente al suo interno. È la valorizzazione di un’isola verde attrezzata che si differenzia dal verde in cui l’edificio si inserisce. È un grande alternarsi di spazi aperti e chiusi, pubblici e privati, scorci di vita comunitaria e privacy della propria abitazione. È l’incontro di culture e di modi di vivere, di mestieri e saperi, di gioventù e saggezza, di natura e antropizzazione.
Epiciclo è un piccolo e vivo centro urbano a misura di edificio, è uno spazio dinamico dal cuore verde e dallo spirito libero.
L’idea di generare permeabilità con il tessuto urbano confinante e tra interno ed esterno del palazzo, ha spinto per una forma architettonica che non avesse fronti principali o secondari, che pur nella sua fisicità fosse aperta e pulsante: il cerchio.
I cinque accessi pedonali posizionati lungo via Lago di Campotosto e via Alento, sono l’inizio di una serie di percorsi che irrorano il lotto, snodandosi sia fuori che dentro l’edificio, alternando luoghi di sosta e camminamenti nel verde, aree all’ombra delle specie boschive presenti (querce, lecci) o nell’aperto orizzonte tra il miscanto e la stipa, tra il corbezzolo ed una fioritura di primule.
I parcheggi, sia in superficie sia nel piano interrato, coprono le esigenze dei residenti e dei frequentatori occasionali, e sono comodamente raggiungibili dalle strade che delimitano l’area di progetto tramite tre diversi accessi e direttamente collegati con l’edificio.
All’interno dell’edificio vengono mescolate la componente abitativa, quella di servizi alla residenza, di attività artistico-culturali e commerciali. Dalla bottega artigiana all’atelier di pittura, dall’asilo nido al market di quartiere. Al piano terreno sono stati predisposti spazi a pianta libera che possono ospitare diversi tipi di uso. Le residenze speciali poi, individuate da una residenza per studenti e da residenze alternative, completano l’offerta per vivere in modi diversi Epiciclo.
Il parco esterno, quello racchiuso nel cerchio, e gli spazi comuni presenti a ciascun piano dell’edificio individuano luoghi e occasioni di interazione e aggregazione sia tra residenti che con avventori esterni. Questi spazi per la produzione creativa vengono identificati da elementi parassiti secondari che integrano il corpo edilizio principale con involucri leggeri, perlopiù trasparenti.
Essi ospiteranno tutte le funzioni produttivo-creative completando così un circuito (dall’idea all’esposizione) che può connotare l’intero complesso secondo un aspetto produttivo spesso insolito per edifici di questa tipologia.
Alcuni esempi d’uso di queste aree sono zone di sosta e relax, piccoli uffici en plein air, punti attrezzati per le piccole riparazioni fai-da-te, aree di book-crossing.
In alcuni casi queste sono il completamento dello spazio di pertinenza della distribuzione verticale, generando un rapporto vicinale pensato per incuriosire l’utenza ed invitarla così all’utilizzo dell’infrastruttura e alla co-operazione secondo un mutuo scambio di mestieri e saperi.
Anche le aree per l’intrattenimento sono diffusamente localizzate ai vari piani dell’intero edificio ed ospitano attività comunitarie quali proiezioni, dibattiti, pratiche sportive e mostre espositive.
L’abaco tipologico delle piante è stato realizzato seguendo una modularità data dai setti portanti, che seguono le direttrici del cerchio, e dal nucleo attrezzato. Quest’ultimo è il fulcro di ogni unità abitativa, è il cuore tecnologico e impiantistico dell’intera casa. Si tratta di un dispositivo multitasking che al suo interno ingloba, in diverse varianti e dimensioni, servizi igienici, cucina, lavanderia, sedute e posti letto, dispense, cabina armadio, scrivanie e qualsiasi altro vano di servizio dell’abitazione. Ogni abitazione dispone di un winter garden, che funge da serra solare e contribuisce, insieme all’involucro edilizio, alla raccolta delle acque piovane e alle vasche per la fitodepurazione, al contenimento energetico dell’edificio.
Epiciclo impiega il linguaggio contemporaneo per rielaborare un assunto proprio del movimento Moderno: la “macchina per l’abitare”. Al contrario di quanto, a suo tempo, ha fallito la propria missione salvifica non rispettando la promessa di fornire all’uomo tutti quei servizi relazionali di cui necessita, Epiciclo pone invece al centro di questo complesso sistema lo spazio pubblico, articolandolo in modo tale da innescare il concetto della “scoperta dietro l’angolo” secondo il quale al di là di ogni abitazione potrebbe celarsi un piccolo mondo popolato da bambini, ragazzi, insegnanti e studenti, sportivi, artisti e artigiani, liberi professionisti e pensionati.
L’abitazione fa da contorno a questo brulicare di vita comune, frapponendosi tra un’attività e l’altra, tra un evento ed il seguente. Nello specifico dell’abitativo le unità convenzionali sono dotate di giardino di inverno che svolge una funzione bioclimatica unitamente all’arretramento delle superfici perimetrali delle stesse. Insieme ad esse sia le residenze sociali (pensate con una estetica ed una qualità costruttiva di pari precisione e dignità rispetto alle convenzionali) che gli appartamenti per studenti, propongono spazi per un modo di vivere differente, centrando anche questa volta le dinamiche interne all’abitazione attorno ad uno spazio comune centrale.
Epiciclo è un piccolo e vivo centro urbano a misura di edificio, è uno spazio dinamico dal cuore verde e dallo spirito libero.