La posizione dello scalo ferroviario di Rogoredo al limite tra la zona urbana della città di Milano e quella a vocazione rurale del Parco Agricolo Sud suggerisce una rilettura del tema del vivere collettivo alla scala del lotto, del quartiere e della città. Il carattere locale si traduce in un complesso che si pone come area di interazione tra la città e il parco, sia da un punto di vista funzionale che formale: abitazioni e negozi intersecano spazi sportivi e permaforeste; spazi privati convivono con spazi collettivi e pubblici; diversi tipi edilizi sono circondati da un paesaggio ispirato alla tradizione locale delle marcite. Lo spazio aperto non è delimitato, e invita al suo interno la comunità del quartiere e della città, pur mantenendo una gerarchia formale nelle relazioni spaziali.
Stretto tra due segni grafici forti (via Toffetti e lo scalo ferroviario), e sviluppato in lunghezza secondo l’asse Nord-Sud, il lotto pone come principale sfida quella di non arroccarsi contro i binari. Da un punto di vista urbano, l’identità di “bordo” tra il tessuto edificato e quello rurale si concretizza nella porosità del complesso, che si apre alla comunità del quartiere e della città. Due ingressi principali aprono il lotto al quartiere, rompendo il fronte strada e invitando la comunità all’interno tramite un accompagnamento quasi scenografico dello spazio pubblico. Il programma prevede una serie di attività pensate per soddisfare delle necessità all’interno del quartiere, come per esempio le attrezzature sportive, o nella città, come l’area informativo-turistica per il Parco Agricolo Sud e l’Abbazia di Chiaravalle. Il progetto diventa un catalizzatore per l’integrazione e lo sviluppo dell’area, in antitesi con l'idea radicale di autonomia e indipendenza del complesso architettonico. L’assenza di un confine solido tra interno ed esterno si basa sulla volontà di ricercare una sinergia urbana con l’intorno, così che il vivere cooperativo non sia relativo solo al lotto, ma alla scala del quartiere e della città. In previsione dell’intensificarsi del tessuto urbano circostante, il progetto riserva una grande percentuale della superficie alle aree verdi funzionali (sportive, ludiche e produttive), così da soddisfare il futuro fabbisogno del quartiere.
Le funzioni pubbliche e private si intersecano nel progetto, favorendo uno sviluppo dello spazio sincronico, cioè caratterizzato da molteplici attività. Le diverse scale di interazione (quella interna al complesso, quella del quartiere e quella della città) non si articolano secondo un principio di interno/esterno, ma sono rese con tattiche compositive diverse: il salto di quota, l’assenza di pavimentazione, la qualità del verde, il posizionamento delle quinte architettoniche degli edifici. La transizione dagli spazi aperti a carattere pubblico (le piazze che si aprono sulla strada) a quelli a carattere collettivo (le corti verdi) non è mai lineare, ma prevede sempre un cambio di direzione, garantendo una chiarezza compositiva che permette di gestire la complessità senza ricorrere a soluzioni semplicistiche. Dal punto di vista del programma, il fronte strada e le due piazze che vi si aprono sono caratterizzate da un piano terra prevalentemente pubblica e commerciale; le due corti verdi, invece, presentano un piano terra a vocazione collettiva, con i diversi servizi per i residenti, e sono protette dal rumore della ferrovia dai due edifici più esterni. Questi ultimi sono, a loro volta, parzialmente schermati dalla permaforesta che caratterizza il lato adiacente alla ferrovia. Utilizzabile dai residenti e dalla comunità di quartiere secondo un principio cooperativo, la foresta sarà visitabile ed aperta al pubblico a scopi educativi e ludici. L’interazione funzionale e formale tra spazi privati, collettivi e pubblici garantisce così una sinergia all’interno del lotto; la cooperazione tra le parti del progetto architettonico si fa metafora del vivere cooperativo.
Per far fronte alle esigenze di edilizia sociale di diversi gruppi demografici, il progetto individua tre principali tipi residenziali basati sulla dimensione del nucleo familiare: l’appartamento single, l’appartamento coppia e l’appartamento famiglia. Le due stecche a Est presentano appartamenti single, mentre gli altri edifici combinano appartamenti famiglia e appartamenti coppia. Variazioni di dimensioni tra residenze dello stesso tipo consentono una maggiore adattabilità alle esigenze di una comunità sempre più varia. L’appartamento single è pensato per nuclei familiari composti da una sola persona (studenti, lavoratori o pensionati). Il corridoio di accesso, posizionato dal lato della ferrovia, crea una barriera al rumore che protegge gli appartamenti, e costituisce uno spazio di condivisione informale. Gli appartamenti coppia e quelli famiglia della torre presentano tutti due affacci, una loggia, e servizi comuni posti su piani speciali. In opposizione con l’idea che si possa forzare la collettività relegando funzioni essenziali agli spazi comuni, tutti gli appartamenti sono dotati degli spazi necessari allo svolgimento delle attività quotidiane, così che i servizi condivisi vengano vissuti come un valore aggiunto, e non come una privazione. La permaforesta, le attrezzature sportive e le aree ricreative garantiscono occasioni di vita collettiva e cooperativa. Il cohousing è quindi reinterpretato non alla scala del singolo edificio, ma alla scala dell’intero complesso.
TIPI EDILIZI Nell’approcciare il disegno di un intervento di edilizia cooperativa, molti sforzi sono stati orientati nell’ottimizzazione di tre semplici tipi edilizi e nello studio della loro aggregazione al fine di creare variazioni all’apparenza complesse. Ne risultano edifici di aspetto sempre differente ma in realtà dalle logiche costruttive simili. L’involucro degli edifici è complesso, con molte facciate, ma il rapporto distribuzione/costruito è efficiente. Le difformità si concentrano nell’utilizzo di colori e materiali diversi (intonaco o ceramica) a fronte di un basamento sempre uniforme, caratterizzato da spazi generosi. Si è calcolato un costo di costruzione non basso anche per permettere l’installazione di dispositivi che possano ridurre il costo di gestione futuro del complesso (isolamento, produzione di energia solare fotovoltaico e geotermico, recupero di acque pluviali per l’irrigazione degli spazi verdi). AREE PARCHEGGI Per contenere i costi dovuti allo scavo di ampie aree, si sono concentrati i parcheggi al di sotto di una corte aperta optando per una soluzione parzialmente interrata (-1.50 m). Ciò ha permesso la creazione di uno spazio verde soprastante semi privato sulla stessa quota degli spazi aperti posti lungo bordo con la ferrovia. SPAZI APERTI Gli spazi aperti sono caratterizzati da differenze altimetriche che rendono imprescindibili dei consistenti ma selettivi movimenti terra in alcune porzioni dell’area di progetto, come nella trincea prospiciente lo scalo ferroviario. Questa area verde lineare è caratterizzata da l’installazione di una permacultura, che per la complessità delle sue essenze costituisce uno spazio verde di qualità. La disposizione delle alberature è in grado di apportare benefici climatici agli edifici del complesso, costituendo uno strumento per il raffrescamento passivo in estate, abbassandone così i costi di esercizio. Altre aree verdi di progetto hanno al loro interno zone ludiche e sportive che contribuiscono ad incrementare i costi di realizzazione degli spazi aperti. Gli spazi pubblici sono caratterizzati da due piazze, una pavimentata ed una alberata, mentre i percorsi sono in continuità con esse. I costi di realizzazione sono congrui con materiali semplici ma durevoli.