Le modalità con cui nuovi interventi urbanistici aggiungano valore alla città esistente e al sistema dei suoi spazi pubblici rappresenta una delle questioni più complesse riguardanti la trasformazione di grandi aree dismesse.
Urbanodomestico è riflessione sulla possibilità di costruire una città domestica, assecondando le esigenze abitative contemporanee. La domesticità è intesa trasversalmente alla scala di progetto: può riferirsi alla propria stanza così come a una piazza o a uno spazio in un parco. Si basa su una grande varietà di relazioni, da quelle sociali a quelle spaziali.
Il progetto si sviluppa a partire da tali relazioni: si lega agli elementi potenziali dell’area, sviluppandoli poi in una propria metrica intersecando il parco, lo spazio pubblico e le residenze.
Il progetto sviluppa il tema dell’urbanità come paradigma profondamente legato alla qualità dell’abitare, esplorando le modalità in cui l’area dell’ex scalo ferroviario di Rogoredo possa diventare parte integrante del tessuto della città esistente e al contempo proiettarsi in un quadro più ampio di previsioni urbane. Accoglie quindi le tensioni generate dalle polarità esistenti e in previsione, introvertendole e sviluppandole nella definizione degli spazi aperti e dei servizi. Il sistema a verde pubblico che a questi si ricollega si sviluppa lungo la ferrovia, definendone il margine e contribuendo all’articolazione dei diversi ambiti dello spazio pubblico tra gli edifici. Tali ambiti, dal carattere domestico e condiviso, sono quindi raccolti secondo una disposizione a meandri strategicamente aperta, di volta in volta, verso il parco e la città. Distribuite secondo una matrice spaziale a meandri, le superfici a verde attrezzato e le nuove volumetrie generano spazi raccolti tra gli edifici, capaci di accogliere diversi ambiti di relazione, strategicamente rivolti verso la città e verso la ferrovia. Il sistema a verde che così si delinea, da un lato arricchisce la qualità dello spazio urbano con alberature e spazi attrezzati, dall’altro costituisce un filtro rispetto al vuoto della ferrovia offrendo una maggiore domesticità allo spazio pubblico. Scendendo alla scala dell’edificio, la matrice spaziale si scompone, intercettando i flussi urbani di raccordo con la città e conferendo maggiore autonomia agli edifici. Il suolo pubblico così ottenuto garantisce una migliore permeabilità interna e diventa piattaforma ideale per la diversificazione di attività all’aperto, servizi al cittadino, luoghi di incontro e socialità, spazi attrezzati per lo studio e il lavoro aperti alla dimensione del quartiere. Il piano terra di ogni edificio si relaziona col suolo pubblico ospitando, in diversa misura, attività.
I diversi ambiti sono definiti in relazione alla città: nelle piazze centrali prevalgono attività commerciali, ricreative e servizi di quartiere; nelle altre corti prevale invece il carattere ricreativo orientato alla socialità. Al centro della piazza principale è collocato un edificio polifunzionale quale elemento di supporto alle attività di quartiere e cerniera tra la piazza e il parco.
Quattro tipologie di edifici residenziali interpretano ciascuno in modo diverso i temi della co-abitazione, dal co-housing alle diverse modalità di co-living. I piani terra degli edifici, ospitando al loro interno attività comuni di supporto alla residenza e attività commerciali e servizi in diversa misura, concorrono unitamente a definire il ruolo del suolo pubblico attrezzato in qualità di vero e proprio dispositivo di implementazione ed arricchimento delle attività, dei servizi e della socialità di quartiere. I diversi ambiti raccolti dalla disposizione dello spazio urbano vengono quindi definiti in relazione alla diversificazione delle attività, rapportandosi di volta in volta ai diversi flussi provenienti dal contesto cittadino in cui l’area stessa è inserita:
Nelle piazze centrali prevalgono quindi attività commerciali, ricreative e servizi di quartiere, mentre nelle altre corti prevale il carattere orientato alla socialità e alla domesticità dello spazio urbano. La definizione degli ambiti pubblici e privati è quindi ulteriormente sfumata nella ricerca di una maggiore condivisione e di un a maggiore permeabilità al piano terra, che rimane libero dai parcheggi pertinenziali alla residenza, che vengono situati in un unico piano interrato a servizio di tutti gli edifici.
Quattro tipologie di edifici residenziali – Torre, Cluster, Linea e Ziggurat - interpretano ciascuno in modo diverso i temi della co-abitazione, dal co-housing alle diverse modalità di co-living:
Le due torri, composte di otto piani residenziali e destinate ad edilizia convenzionata e co-housing, sono articolate con 3 e 4 appartamenti per piano. Al primo livello un piano comune per i servizi di natura condivisa ospita uno spazio gioco per bambini, una sala riunioni e un locale fitness con servizi, mentre il piano terra dell’edificio è prevalentemente commerciale. In copertura, è prevista una terrazza praticabile con locale attrezzato per feste e piccoli eventi.
Gli edifici a Cluster si sviluppano su 4 e 5 piani, ciascuno dei quali composto da un unico appartamento di grandi dimensioni - circa 190 mq. Tale appartamento si struttura per aggregazione di camere-studio attorno a un’area comune provvista di servizi, soggiorno e cucina condivisi, e può ospitare un massimo di dieci persone. Al piano terra, l’edificio a Cluster ospita attività commerciali, una sala comune con lavanderia e un deposito bici. In copertura è previsto un locale comune e una terrazza.
La Linea, Edificio di tre piani orientato alla co-abitazione per piccoli gruppi eterogenei e/o monofamiliari, presenta su ogni piano quattro appartamenti da circa 90 e 50 mq, composti in prevalenza da camere singole che si affacciano su uno spazio giorno comune con loggia. Le attrezzature al piano terra prevedono spazi comuni ai diversi appartamenti, un locale lavanderia e un deposito bici, mentre in copertura è prevista una terrazza condivisa.
Sviluppando il tema del co-living sul modello dello studentato, l’edificio Ziggurat si articola quindi su tre piani di diverse dimensioni, che ne disegnano il profilo terrazzato a gradoni. Ogni piano è suddiviso al suo interno con una netta separazione tra la zona notte, composta da stanze e servizi condivisi, e la zona giorno, provvista di attrezzature comune come una cucina con zona pranzo, spazi di soggiorno, lavanderia e studio, nonché la terrazza stessa. Dimensionati per ospitare dai 12 ai 16 residenti per piano, questi appartamenti costituiscono il punto di massima sperimentazione sul tema della condivisione all’interno del masterplan. Il piano terra infine accoglie sale comuni, spazi per attività di studio, laboratoriali e co-work aperte ad un'utenza esterna
Tutte le quotazioni economiche sono state effettuate tramite stime costi in Prontuario Tecnico Urbanistico Amministrativo, Maggioli, IV Ed., 2013 Edilizia convenzionata agevolata e co-housing: Torre Data la previsione di includere tutti i parcheggi pertinenziali previsti da normativa (L. 122/89Tognoli) in un unico parcheggio interrato, è incluso nel costo di costruzione della categoria stessa anche il 25% del costo totale dei parcheggi interrati. Edilizia in locazione a canone convenzionato, residenze per studenti universitari, coabitazioni con servizi condivisi di natura sociale: Cluster, Linea, Ziggurat Come per la categoria abitativa precedente, è incluso nel costo di costruzione il restante 75% del costo complessivo dei parcheggi interrati. SL non residenziale Data la presenza di funzioni non residenziali quasi esclusivamente ai piani terra degli edifici (ad eccezione del Community Center) la SL di Edilizia libera non residenziale viene computata includendo le aree PUBBLICHE dei piani terra dei corpi di fabbrica, oltre al centro polifunzionale. Verde attrezzato Per la seguente categoria sono state considerate quattro fasce di influenza sul costo complessivo: Superficie a terra, arredo urbano di piazza e aree verdi su suolo pubblico, aree attrezzate a gioco, e aree pavimentato attrezzato.