Gli scali ferroviari hanno dato vita allo sviluppo industriale ma anche a cesure interne alla città. Fra le moltissime vie tramviarie presenti a Milano, la linea 32 era una linea periferica, che univa piazzale Corvetto alla stazione ferroviaria di Rogoredo. Il nome del progetto prende spunto da questa storia per ricollegare passato, presente e futuro in modo da consentire allo scalo ferroviario di essere un punto di nuovo inizio che permetta la rigenerazione del tessuto urbano tramite edilizia residenziale con spazi condivisi di natura sociale e la creazione di uno spazio verde, pensato come perno di cambiamento, tale da realizzare una green infrastructure.
L’acqua come principio primo, ciò da cui tutte le cose si generano è il principio di tutto. Il principio vitale per gli esseri viventi, e anche per Milano, che ne è circondata. (Medio-lan(i)um: “luogo fra corsi d’acqua”)
L’area di Rogoredo e il vuoto urbano tema del progetto insistono in una delle parte più depresse del territorio milanese, naturale compluvio per tutte le acque che attraversano la città e si riversano in corsi principali o come prezioso nutrimento per le campagne a Sud di Milano, che da tempo immemore sono magistralmente disegnate dalla sapiente mano dell’uomo in forma di ‘marcite’. Fin dalle origini dello sviluppo delle linee su ferro, a Milano come nelle altre città europee, la relazione inscindibile tra città e ferrovia ha determinato modifiche alla forma urbana e territoriale. Le linee ferroviarie hanno integrato e modellato il tessuto urbano ma hanno creato anche nuovi limiti e confini all’interno della città. L’infrastruttura ferroviaria ha reclamato la creazione di spazi per il proprio funzionamento, spazi che sono andati a costituire gli scali attuali.
Via Emilia, di fondazione romana, garantiva una celere via da/per Mediolanum fino allo sbocco sul mar Adriatico, all’altezza di Rimini. Affiancata dal canale Redefossi, scolatore per le piene dei fiumi proveniente da Nord-Est; la strada è il secondo elemento attraverso il quale declinare l’urbanità di questo nuovo spazio.
Il sistema di residenze che la via ospita, con la sua giacitura perpendicolare alla stessa entra in aperto e stridente contrasto con l’altra infrastruttura forte che segna il territorio: la ferrovia. Lo scalo, le strutture a servizio della produzione, le fabbriche fino alle industrie, tutte giacciono all’orditura che la ferrovia detta. Ecco palesato l’aperto contrasto che connota l’area: la parte residenziale, agganciata quasi alla via Emilia con la sua orditura; e l’industria, ferma ed orientata verso la ferrovia, verso il trasporto.
INTRECCIANDO IL SISTEMA DI GRIGLIE QUADRATE SULLE DIRETTRICI PRINCIPALI DELL’AREA, LA VIA EMILIA E LA FERROVIA, L’URBANITÀ È DECLINATA NELL’IMPIANTO A TERRA ATTRAVERSO UN NUOVO DISEGNO CHE UNISCE I DIVERSI ‘SPAZI INTERSTIZIALI’ FRUTTO DELLO SVILUPPO E DELL’ATTIVITÀ INDUSTRIALE, DANDO NUOVA FORZA E SLANCIO VITALE NON SOLO ALL’INTERVENTO, MA ALL’AREA INTERA.
Il nuovo sistema insediativo: nel lotto dalla forma stretta ed allungata, stirata tra la ferrovia, il vecchio deposito annesso ora dismesso, una via secondaria (via Toffetti) - si rivela chiuso sui tre lati dal compatto fronte di edifici industriali non più funzionale. L’idea di progetto, e di urbanità, nasce dalla proposizione di un fronte compatto, un edificio a stecca che distendendosi nella lunghezza della particella, ripristini la continuità del fronte, sfruttando il favorevole orientamento e allontanandosi dal rumore e dai disturbi arrecati dal traffico ferroviario; con un fronte alto quanto gli edifici limitrofi, in modo da inserirsi con discrezione nello spazio urbano esistente. Un edificio che chiude il fronte, racchiudendo un nuovo parco urbano, piazza pubblica ed estensione metaforica per le residenze. L’edificio offre generosità di spazi pubblici al piano terra preservando la vita privata degli abitanti nei piani più alti.
Alla linearità del primo edificio si contrappone la puntuale verticalità della torre residenziale, posizionata nel settore meridionale del lotto: scelta che permette di lasciare libero il parco nella sua intera dimensione.
Il parco trae vita da questo gesto, il nuovo complesso non esisterebbe senza la sua protezione e forza espressiva che nasconde alle spalle. La dotazione di servizi alla residenza prevede la distribuzione e l’articolazione delle attività umane attraverso soluzioni tipologiche e una conformazione di aggregati nei rapporti fra gli spazi pubblici, collettivi e privati: fattori che concorrono non poco a definire la qualità urbana dei luoghi, in cui l’intervento viene ad inserirsi. Una serie lineare di lucernari sul tetto punteggia la facciata lungo via Toffetti, garantendo un ottimo comfort interno e permettendo una climatizzazione estiva naturale sfruttando l’effetto del camino di calore. Il rivestimento esterno in alluminio è un richiamo al passato industriale della zona e al mondo della ferrovia.
Una base solida ospita le funzioni pubbliche, attività commerciali, parcheggi ad uso misto, spazi ad uso dei residenti. La presenza di binari in disuso evoca una memoria che deve essere conservata e valorizzata.
OLTRE A PRESERVARLI INSERENDOLI NEL DISEGNO DEL PARCO COME SPINA DEL PERCORSO PUBBLICO, IL CONCETTO DEL BLOCCO EDILIZIO SI ISPIRA ALLA LOGICA DEI BINARI COME LEITMOTIV DI SVILUPPO.
Gli edifici industriali presenti sono stati completati da due edifici, uno basso che si estende per tutta la lunghezza del lotto e una torre, situata all’interno dell’area vicino al parco. Alcuni dei piccoli edifici presenti sono stati mantenuti, preservati ed inglobati nel nuovo complesso residenziale.
L’edificio più grande, di forma allungata secondo lo sviluppo principale del lotto, è composto da tre piani con altezza corrispondente a quella del fronte degli edifici vicini, segue via Toffetti e sfruttando un orientamento favorevole, chiude il fronte stradale distanziandosi dal fascio di binari della ferrovia, racchiude e completa il parco verso cui si apre: l’edificio in questo modo è protetto dalla strada e dai rumori del traffico
L’edificio a torre, composto da dodici piani, si trova all’interno del parco, circondato da verde nell’area più meridionale del lotto, in modo da lasciare libero il più possibile il nuovo parco urbano.
Gli edifici sono concepiti in aperto contrasto, all’orizzontalità della piastra lineare si contrappone la verticalità puntuale della torre, a formare un dialogo tra tipologie edilizie e residenziale. I solai orizzontali a sbalzo di vari gradi creano, in questo modo, ampi affacci sul lato parco, garantendo protezione e privacy a differenti gradi in base alle funzioni richieste.
Per l’edificio a stecca che si affaccia sul fronte stradale di via Toffetti, l’accesso agli appartamenti avviene tramite scale sistemate longitudinalmente e ampi ingressi che confinano con le cucine.
Tutte le camere si affacciano ad Est, aperte sul lato parco, sfruttando la zona più tranquilla e sono collegate da un balcone sporgente.
I soggiorni si sviluppano attraverso la larghezza dell’appartamento, rivolto verso est e ovest, presentando affacci lato parco protetti da generose logge.
All’interno della torre, i soggiorni posizionati lungo la facciata garantiscono agli abitanti un costante contatto visivo con il parco ; inoltre attraverso delle aree balcone adiacenti, le zone giorno possono essere ampliate durante la bella stagione - mentre nella parte ad angolo dell’edificio trovano posizione le cucine che godono del sole della sera.
L'edificio è costituito da un piano interrato (a due diverse quote) destinato a magazzini, autorimessa e locale impianti; il piano terreno con ingressi, spazi pubblici e attività ricettive; primo e secondo piano destinati a residenze sociali e co-housing. Nella torre si trovano gli spazi riservati all'edilizia sociale agevolata. L'edificio lineare è realizzato con struttura in cemento armato con pilastri e travi in spessore di solaio. Le fondazioni sono a travi continue. I solai per la copertura del piano terra sono realizzati in lastre predalles alleggerite con blocchi di polistirolo, getto integrativo in cls e rete elettrosaldata, per i piani superiori con tipologia prefabbricata. I tamponamenti perimetrali esterni sono in doppio tavolato, cassa vuota con interposto isolante termico e paramento interno. I tavolati divisori interni sono realizzati con forati di spessore variabile. La copertura è piana, di tipo praticabile completa di pendenza, coibentazione, impermeabilizzazione e protezioni. La struttura delle scale è prefabbricata. La facciata dell'edificio esterno su strada è rivestita con pannelli verticali in lega di alluminio. I serramenti esterni di finestre e porte finestre sono in profili di alluminio completi di vetrocamera, con particolare cura all'isolamento termico dei profili, drenaggio e ventilazione. L'impianto di riscaldamento è a pannelli radianti a pavimento ad esclusione dei servizi igienici dove è di tipo tradizionale. La rete antincendio è costituita da estintori lungo il vano scale e di idranti al piano terra integrati da estintori. L'impianto elettrico è composto da punti luce a soffitto e prese e punti di accensioni a parete. I montanti di alimentazione corrono in un cavedio centrale. Le sistemazioni esterne comprendono la rampa dell'autorimessa, i parcheggi e le parti pedonabili con pavimentazione in masselli autobloccanti e le aree adibite a verde.