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Spunti di AAA in Biennale


Il contributo dei vincitori delle precedenti edizioni di AAA architetticercasi nell'ambito della tredicesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia, curata da David Chipperfield



Il conto alla rovescia per l'avvio dell'edizione 2012 del concorso di progettazione AAA Architetticercasi è stato allietato dalla conferma del buon lavoro fatto nelle edizioni precedenti come "talent scout" di giovani architetti. La prova arriva direttamente dalla tredicesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia dove, fra i 69 progetti e 139 architetti, fotografi, artisti e critici che hanno lavorato sul tema Common Ground proposto da David Chipperfield, scopriamo i nomi dei vincitori delle scorse edizioni di AAA Architetticercasi.



Giampiero Sanguigni, vincitore della prima edizione di AAA con i Demo Architects è fra i progettisti del Padiglione Italia, insieme a Marco Burrascano e Maria Luisa Palumbo con il coordinamento di Luca Zevi: “Le quattro stagioni - Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy”, una indagine su ricerca, innovazione e potenzialità di crescita - si legge nella presentazione - nel racconto di un incontro possibile, della riscrittura del “patto”, luogo condiviso e spazio possibile, in cui le ragioni dell’architettura, del territorio, dell’ambiente dialoghino con quelle dello sviluppo economico. Un ‘"common ground" tra imprenditoria e architettura come necessità imprescindibile per la ripresa.



Padiglione Italia



Stefano Tropea, che con Mikel Martinez Múgica e Sergio Coll Pla si è aggiudicato l'edizione 2010 di AAA, ha seguito insieme a Matilde Cassani e Francesco Librizzi l'allestimento del Regno del Bahrain, Backgroung. Il Padiglione, presso l'Arsenale, fonde e mette a confronto paesaggio reale e immaginario: da un lato un catalogo di foto tratte dal «television landscape» degli ultimi anni, dall’altro quattro grandi schermi che trasmettono proiezioni in tempo reale di alcune aree del paese. Obiettivo del padiglione a cura di Noura Al Sayeh cercare di indagare le fonti (mediatiche e non) che assegnano al Bahrain un certo immaginario legato alle isole che compongono il regno attraverso input e sensazioni fuse nell'ambiente, come lo scorrere del tempo attraverso la modificazione della luce.



Padiglione del Regno del Bahrain