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AAA architetticercasi 2010 - terzo classificato


La proposta architettonica prevede un modello compatto, un “pezzo di città” concentrato in un unico edificio; un luogo molteplice ove le attività del risiedere, del lavorare, dello studiare, dell’incontrarsi coesistano in un equilibrio sempre in divenire. 
Il progetto punta a un mix funzionale inserendo una serie di spazi collettivi ad ogni livello e in particolare al piano terra. Alcuni di essi sono ad uso esclusivo degli abitanti, altri sono rivolti anche al quartiere per rafforzare le relazioni e innestare circuiti di scambio con lo spazio pubblico e il parco di Cascina Merlata. 
Il verde è la struttura portante di tutto il sistema degli spazi pubblici, funge da connettivo tra i luoghi progettati e il parco con i suoi raggi verdi, la rete di percorsi ciclo-pedonali, i suoi spazi pubblici. Il nostro verde include tre micro-paesaggi: del giardino, dell’agricoltura e del wilderness.



Abitare lento studia la possibilità di dar forma a un nuovo isolato urbano per la città di Milano, instaurando e implementando dinamiche di crescita urbana, economica e sociale. Il progetto è l’occasione per pensare ad un luogo di relazione, di connessioni funzionali e simboliche con l’area di Cascina Merlata e il contorno urbano attraverso l’uso del vuoto come elemento di legame e continuità fra urbanità e campagna. Tre le tipologie di vuoto: pubblico, semi-pubblico e privato. La proposta architettonica prevede un modello compatto, un “pezzo di città” concentrato in un unico edificio; un luogo molteplice ove le attività del risiedere, del lavorare, dello studiare, dell’incontrarsi coesistano in un equilibrio sempre in divenire. Il progetto punta a un mix funzionale inserendo una serie di spazi collettivi ad ogni livello e in particolare al piano terra. Alcuni di essi sono ad uso esclusivo degli abitanti, altri sono rivolti anche al quartiere per rafforzare le relazioni e innestare circuiti di scambio con lo spazio pubblico e il parco di Cascina Merlata. Il verde è la struttura portante di tutto il sistema degli spazi pubblici, funge da connettivo tra i luoghi progettati e il parco con i suoi raggi verdi, la rete di percorsi ciclo-pedonali, i suoi spazi pubblici. Il nostro verde include tre micro-paesaggi: del giardino, dell’agricoltura e del wilderness. Il sistema di valutazione ambientale utilizzato è la valutazione LCA (Life Cycle Assessment) che consente di quantificare il danno ambientale di un prodotto durante tutto il suo ciclo di vita. L’LCA è un sistema di contabilità ambientale che permette di fare dei confronti e di prendere delle decisioni progettuali con il fine di consumare meno risorse. La gestione energetica del progetto è pensata con un approccio che parte dall’orientamento e dalla gestione del layout urbano, tentando di minimizzare l’apporto delle tecnologie attive, massimizzando le strategie passive. La casa è uno strumento di percezione, un sensore preciso delle trasformazioni dei comportamenti, delle abitudini e delle varietà dei modelli sociali e fisici. Il progetto accoglie la sfida di una superficie che riesce a dare risposta a esigenze che mutano in tempi rapidi. La risposta è una “flessibilità controllata” mediante un assetto modificabile impostato sul ricevere, sul lavoro, sullo spazio per i ragazzi, sulla vita familiare, sull’intimità, sulla coabitazione. L’alloggio tipo è suddiviso in due zone: la zona invariante, contenente i servizi, bagni, cucina, ripostiglio, e la zona variante, un ambiente configurabile a seconda delle esigenze, su livello unico o su doppio livello. Il progetto è impostato su una griglia modulare in c.a. Questa scelta deriva da una doppia istanza: da un lato il risparmio economico, dall’altro la predisposizione di una maglia capace di adattarsi a diverse soluzioni. Il modulo (5.4x3.6m) combinato in serie consente di ottenere le tipologie richieste e rendere il progetto adattabile per le esigenze future. La standardizzazione dei passi strutturali influenza l’organizzazione delle tamponature da realizzare con pannelli di 90 cm in fibra di legno DWD, isolante in fibra di cellulosa e pannello interno OSB . Si prevedono abitazioni con varie tipologie e di varie metrature per diverse tipologie di utenza: single, coppie, coppie con figli, anziani, disabili, contribuendo così a formare un mix sociale.



Urbanità

Abitare lento studia la possibilità di dar forma a un nuovo isolato urbano per la città di Milano, instaurando e implementando dinamiche di crescita urbana, economica e sociale.

La sostenibilità ambientale rappresenta il principio cardine per la progettazione di un “isolato che respira”, dove la qualità urbana possa coniugarsi con uno stile di vita responsabile.

L’area d’intervento ਠinserita nella macro area di Cascina Merlata che svolge la delicata funzione di collegamento tra le aree a funzioni speciali (Expo, Polo fieristico) e la vasta zona residenziale che va dal Quartiere Gallaratese al Quartiere San Siro.

Il progetto si confronta con il contesto e partecipa attivamente allo svolgimento della funzione di cerniera urbana, ruolo che gli è congeniale vista la condizione di “bordo” che la caratterizza. E’ un bordo della città “consolidata” del quartiere Gallaratese; un bordo dell’area compresa nel masterplan di Cascina Merlata; è ai margini dell’area di rispetto cimiteriale. Questa sua condizione fortifica la funzione di filtro/cerniera che può espletare in questa parte di tessuto urbano. Agire su questo limite significa dare un senso al vuoto che viene inteso come luogo del possibile. E’ il vuoto che rappresenta l’elemento di legame e continuità fra urbanità e campagna.

Il progetto è ,dunque, l’occasione per pensare ad un luogo di relazione, di connessioni funzionali e simboliche con l’intorno e soprattutto con l’area fortemente caratterizzata dal masterplan di Cascina Merlata. L’articolazione del vuoto permette di individuare tre tipologie di spazi aperti:

  • Il vuoto pubblico che lavora sui margini del lotto e connette le aree limitrofe;

  • Il vuoto semi-pubblico, la corte centrale, protetta e adatta per essere attrezzata ad ospitare la comunità residente.

  • Il vuoto privato che nasce come estensione delle residenze a piano terra e rappresenta orti di pertinenza, appunto, privata.

La proposta architettonica prevede un modello compatto, un edificio la cui composizione è controllata da esigenze di scala percettiva: le due torri a nord (di altezze differenti) sono posizionate in modo da rapportarsi con la dimensione della prospettiva dell’area di Cascina Merlata; le linee residenziali con ballatoio riducono la scala generale permettendo al complesso di integrarsi meglio nel tessuto urbano. Le proporzioni geometriche degli edifici e il profilo scalare sono due “immagini” che accostate generano una condizione di complessità .

Abbiamo immaginato un “pezzo di città “ concentrato in un unico edificio allineato al “raggio verde” a ovest di connessione con il Gallaratese; un luogo molteplice ove le attività del risiedere, del lavorare, dello studiare, dell’incontrarsi coesistano in un equilibrio sempre in divenire; un luogo vitale, privato ma anche aperto, capace dunque di assicurare privacy e socializzazione durante il quotidiano. La mobilità dolce riconquista un ruolo centrale in un’idea di città sostenibile che distingue in generale anche l’area del masterplan. Il sito ਠpercorribile solo a piedi o in bicicletta e un piano inclinato connette direttamente lo spazio urbano con lo spazio abitato ai piani dell’edificio determinando uno spazio intermedio, semi-privato che connette secondo un diagramma circolare tutte le residenze e gli spazi in altezza nell’edificio.
I parcheggi sono nel piano interrato e i posti sono 240, (1.23 per alloggio), 30 posti auto sono per un servizio di Car Sharing gestito direttamente dalla cooperativa e si cerca di incentivare il Car Pooling.



Urbanità



Stili di vita

Il progetto punta ad arricchire la complessità funzionale dell’area inserendo una serie di spazi collettivi ad ogni livello e in particolare al piano terra. Alcuni di essi sono ad uso esclusivo degli abitanti, altri sono rivolti anche al quartiere. La localizzazione dei servizi al piano terra, impostata secondo sistemi, ਠstrutturata in relazione con i percorsi che si snodano secondo un diagramma circolare di percorrenza e in gran parte sono coperti da portici.

I sistemi-servizio associano funzioni a scala urbana ad attività rivolte al vicinato o alla sola residenza, legate tra loro da una specifica utenza oppure da una tematica comune (salute, ambiente, ecc). Una caratteristica distintiva dei servizi progettati è che oltre a rispondere a un bisogno sono pensati per offrire alla comunità luoghi di incontro e di socializzazione.

  • Il primo sistema servizio ha soprattutto una funzione integrativa all’ abitare, ma è aperto anche al vicinato, e consiste nella realizzazione di un locale polifunzionale che funga da luogo di incontro e di svago, dedicato soprattutto a mamme e bambini (salotto condominiale), servizi di carattere commerciale o pubblico, piccole attività produttive.

  • Il secondo sistema comprende i servizi integrativi per l’abitare. Spazi, locali e dotazioni destinati in modo esclusivo (o comunque prevalente) ai nuovi residenti, che rendano più vivibile lo spazio residenziale e dove gli utenti possano interagire tra loro per produrre un beneficio riconosciuto dalla comunità (ad esempio, la cura del verde comune). I servizi integrativi per l’abitare sono pensati per aumentare il grado di socializzazione all’interno della comunità , stimolando le persone a organizzarsi e a collaborare, spesso attivando modelli economici alternativi (Gruppi di Acquisto Solidale).

  • Il terzo sistema comprende i servizi locali e urbani. Servizi che oltre a supportare la nuova comunità si aprono alla realtà locale preesistente, consolidando il tessuto sociale e facilitando l’integrazione.

Il sistema interno distributivo dell’edificio si propone di ricreare luoghi di incontro. Per tale ragione si ਠpensato di “abitare la scala condominiale”. Essa è un luogo di relazione per eccellenza una occasione progettuale e sociale. Implementa le relazioni e favorisce l’aggregazione fra gli abitanti. Molteplici attività possono svolgersi in questi spazi: proiezioni di film per adulti e bambini, book-crossing, incontri e riunioni di condominio, sfilate piccole feste, free wi-fi, eventi stagionali. Si è deciso, inoltre, di pensare ai ballatoi come spazi urbani, caratterizzati da variazioni spaziali e illuminazione naturale. I ballatoi si popolano di attività , offrono occasioni d’incontro, scambi sociali e rapporti di buon vicinato. L’accesso ai duplex al livello 1 e 7 avviene attraverso giardini pensili che assumono le sembianze di giardinetti privati associando l’idea di ballatoio anche al piano terra.
Costruire il Welfare significa costruire la città e ricucire l’offerta di attività alla domanda degli abitanti. Il welfare riguarda la salute, il lavoro, l’istruzione, la casa, le vacanze, la sicurezza, lo spazio abitato, sia interno che esterno, lo sport e l’ambiente.
La costituzione del nucleo residenziale si accompagna alla creazione di posti di lavoro interni all’area di progetto, in un mix di funzioni che dal residenziale al micro commerciale, vanno fino alla creazione di uffici, piccolo ristorante pret a manger, caffetteria.
Le aree giochi e l’asilo insieme all’orto didattico, la ludoteca e il boschetto dei nuovi nati, creano spazi educativi e ludici per i bambini.
Gli orti e gli spazi di aggregazione, creano occasioni di incontro per gli abitanti in pensione in molteplici attività e scambio con le altre generazioni. Le botteghe di vicinato come il fruttivendolo/alimentari a km0, la lavanderia, il calzolaio, il sarto, il panettiere, la cartoleria riportano in vita una vivibilità del quartiere a dimensione umana. Lo spazio culturale come l’atrio urbano possono ospitare attività delle Associazioni, laboratori didattico/ludici, spazio per gli eventi con programmazione gestita, il tutto con momenti di aggregazione culturali che possono attrarre anche i vicini, diventando punto di riferimento per l’area urbana.



Stili di vita



Abitare

La casa è uno strumento di percezione, un sensore preciso delle trasformazioni dei comportamenti, delle abitudini e delle varietà dei modelli sociali e fisici.

Nel nostro progetto, l’abitazione, più che una realtà oggettuale, assume un valore d’evento. Una modalità di essere del soggetto che abita il “limite” dell’abitare in oscillazione continua tra flessibilità , adattabilità ed appropriazione. Lo spazio dell’abitare è per noi uno spazio neutro, ma orientato a suddivisioni, intercambiabile alle diverse funzioni ed esigenze.

Il progetto degli alloggi si deve confrontare con un modello abitativo in continua evoluzione sia per quanto concerne il nucleo familiare, sia per le esigenze e i modelli d’uso degli spazi. Il nostro progetto accoglie la sfida di una superficie che riesce a dare risposta a tante esigenze che mutano in tempi rapidi. La risposta è una flessibilità misurata mediante un assetto modificabile impostato contemporaneamente sul ricevere, sul lavoro, sullo spazio per i ragazzi, sulla vita della famiglia, sull’intimità , sulla convivialità , sulla coabitazione. L’alloggio tipo è suddiviso in due zone: la zona invariante, contenente i servizi, bagni, cucina, ripostiglio, e la zona variante, un ambiente configurabile a seconda delle esigenze, su livello unico o su doppio livello. Si prevedono abitazioni con varie tipologie e di varie metrature per offrire ospitalità alle varie tipologie di utenza: single, coppie, coppie con figli, anziani, disabili, contribuendo così a formare un mix sociale. Quantitativamente i tagli previsti sono esattamente quelli richiesti dal bando e il numero degli alloggi è di 195 unità .

Tutti gli alloggi sono traversanti, così da permettere il passaggio dell’aria e garantire un miglior confort ambientale; contengono un vuoto (terrazzo, loggia, balcone) come elemento di estensione dell’interno verso l’esterno e come elemento di qualità dell’abitazione.



Abitare



Costruzione

Tutto il progetto, e in particolare le residenze, è impostato su una griglia modulare in c.a. con un passo di 5.4x3.6m. Questa scelta deriva da una doppia istanza: da un lato l’aspetto economico (meno dispendio di risorse), dall’altro la predisposizione di una maglia capace di adattarsi a diverse soluzioni, anche in divenire. Il modulo (5.4x3.6m) combinato in serie consente di ottenere le tipologie richieste e rendere il progetto adattabile in ogni sua parte per le esigenze future.

La standardizzazione dei passi strutturali influenza l’organizzazione delle tamponature da realizzare con pannelli in fibra di legno DWD, isolante in fibra di cellulosa e pannello interno OSB . Questi pannelli, assemblati in officina, rappresentano una soluzione vantaggiosa anche per velocizzare il cantiere oltre a ottime performance per il contenimento dei consumi. I telai dei pannelli hanno un passo di 90 cm e danno una scansione all'organizzazione delle facciate con le bucature pensate con modulo costante di 90 cm e con 3 tipologie di finestra per l’edificio (singola anta, doppia, multipla di max. 6 ante). Dal punto di vista dei materiali, la costruzione ਠun progetto ibrido in cui vengono a giustapporsi prodotti anche molto diversi fra loro: la struttura portante in c.a. (umido) ਠcompletata da chiusure di legno (secco) rivestite con lastre in fibrocemento e legno.

Approccio energetico

La gestione energetica del progetto ਠpensata con un approccio che parte dall’orientamento e dalla gestione del layout urbano, tentando di massimizzare le strategie passive minimizzando l’apporto delle tecnologie attive. L’ orientamento nord-sud, la compattezza (ossia il rapporto superficie esposta/volume riscaldato), la protezione estiva dalle radiazioni solari, la protezione invernale dal freddo e dagli agenti atmosferici, i sistemi di captazione delle radiazioni solari, l’ottimizzazione del rapporto tra interno ed esterno grazie all’involucro, la ventilazione est/ovest, sono le strategie messe in campo sin dalla prima fase preliminare di studio dell’area di intervento.

Inoltre l’utilizzo di sistemi quali pannelli fotovoltaici per la produzione di energia, e di un sistema di recupero del calore dal terreno tramite la geotermia associata ad un sistema di solare termico, permettono di utilizzale il sole e il terreno per produrre buona parte dell’energia che serve alle abitazioni. Questo paradigma recupera il modello di sviluppo suggerito dalla natura: che il luogo di trasformazione e di utilizzo della fonte energetica e il suo luogo di produzione siano quasi completamente coincidenti, incentivando l’idea di generazione distribuita, che sfrutta le risorse locali a disposizione.

Il necessario ricambio d’aria per queste abitazioni di classe A, viene garantito da una ventilazione semplice a sola aspirazione. Nelle abitazioni sono previsti sistemi per il risparmio idrico e riutilizzo dell’acqua piovana per usi secondari (scarico wc o lavaggio auto), mediante raccolta dell’acqua in copertura che viene filtrata e trasferita in cisterne sotto gli edifici.

Sostenibilità ambientale, LCA

Il sistema di valutazione ambientale utilizzato per le scelte progettuali ਠla valutazione LCA (Life Cycle Assessment) che consente di quantificare il danno ambientale estendendo la valutazione dell’impatto di un prodotto o di un processo all’intero ciclo di vita, from cradle to grave ,e include nella valutazione non solo gli aspetti diretti, ma anche gli aspetti indiretti connessi al ciclo di vita.
Per poter valutare i materiali da utilizzare per l’involucro sono stati fatti dei raffronti tra diversi materiali. Sono state quindi valutate 3 stratigrafie differenti, aventi lo stesso valore di trasmittanza U: oltre al pacchetto scelto per il progetto, con due pannelli in legno e 22 cm di isolante in fibra di cellulosa, sono stati valutati anche un sistema con il poroton e un cappotto esterno in lana di vetro. e un sistema con pannelli cassero prefabbricati. La scelta finale ha premiato il materiale che a parità di prestazione ha un peso minore sull’ambiente.



Costruzione