Nelle periferie delle nostre città, spesso troviamo un ambiente caratterizzato da un apparente paradosso: mentre le vie sono abbondanti, la vita pubblica è scarsa. Le villette singole, immerse nel proprio isolamento, rinunciano alla strada come elemento fondamentale di interazione, relegandola a mera infrastruttura per il passaggio delle automobili.
Il progetto mira a riportare la strada alla sua valenza urbana più significativa come fulcro di rinnovata vitalità, dove gli spostamenti a piedi, la densità abitativa, l’eterogeneità funzionale e tipologica contribuiscono a innervare la città di nuova linfa, agevolando le relazioni e le interazioni di vicinato, contribuendo quindi alla costruzione dell’identità di un luogo e di una comunità.
L'area di progetto è situata nella periferia meridionale della città di Padova, appena oltre le mura, lungo uno dei principali viali di accesso, via Adriatica. Il lotto si trova nell'estremo margine del tessuto urbano, nell'antica Contrada del Bassanello, un tempo vivace centro urbano ora quasi irriconoscibile a causa delle demolizioni effettuate per il riassesto della viabilità pubblica. Oltrepassato Bassanello, la città densamente popolata lascia spazio a un tessuto più diffuso, caratterizzato principalmente da villette monofamiliari e piccoli condomini, con una notevole carenza di spazi pubblici e per l’aggregazione.
Il progetto prevede la demolizione mirata delle superfetazioni cresciute verso l’interno del lotto, plasmando un nuovo dialogo tra spazi aperti e volumi costruiti, e mira a creare un nuovo centro pubblico e comunitario per Bassanello. Questo si realizza con la costruzione di una nuova strada pedonale interna al lotto parallela a via Adriatica e riportando il piazzale della chiesa, ora ridotta a parcheggio, a piazza di “paese”.
La nuova strada Bassanello non è semplicemente un percorso, ma il cuore pulsante della vita urbana, uno spazio pubblico vitale e dinamico che funge da punto d'incontro e di aggregazione per la comunità locale.
Gli appartamenti, i laboratori e gli spazi comuni che si affacciano sulla strada aggiungono un'ulteriore dimensione alla sua vitalità, offrendo luoghi di socializzazione e scambio culturale. La strada diventa così un palcoscenico attivatore per l'espressione della vita urbana, un luogo dove si intrecciano le relazioni umane e si crea il tessuto sociale della città.
Lo spazio liberato diventa così eminentemente pubblico, per la sua capacità di essere aperto alle azioni scelte liberamente e spontaneamente dalle persone.
Tutti questi luoghi diventano, grazie all’incremento delle aree pedonali e di servizi e infrastrutture attrattivi, nuove polarità urbane accessibili, sicure e vivaci.
Gli edifici adibiti a scopi pubblici sono stati posizionati lungo i margini dell'area di sviluppo al fine di instaurare nuove relazioni con il contesto e la città.
Lungo via Adriatica l’edificio che ospita laboratori comunitari e spazi comuni al piano terra recupera le spoglie del primo volume storicamente presente nell’area, mentre sulla piazza della chiesa l’ex asilo ospita le funzioni pubbliche.
Entrando nel lotto le residenze trovano posto nelle zone più interne sfruttando il naturale cambio di quota del terreno.
Grazie al modo in cui gli spazi aperti sono stati articolati a seconda delle preferenze di vita della comunità, l'isolato potrà essere aperto in varie modalità, consentendo differenti gradi di accessibilità pubblica: dalla permeabilità totale alla chiusura completa del lotto, ad eccezione della piazza, comprese diverse configurazioni intermedie.
Il progetto si focalizza sulla definizione del nuovo spazio pubblico, una nuova strada che funge da spina dorsale per una varietà di spazi interconnessi: pubblici, privati e comunitari; di lavoro, di svago e di vita quotidiana.
Attraverso l'uso strategico della luce, vengono evidenziati i percorsi pubblici con un'illuminazione dall'alto, creando un'atmosfera accogliente e sicura. Al contrario, i camminamenti comuni e privati sono caratterizzati da luci a bassa altezza, garantendo un senso di maggiore intimità e riservatezza.
I salti di quota vengono impiegati per definire le transizioni tra gli spazi pubblici e quelli privati. Gradinate, rampe e piani rialzati creano una transizione fluida e visivamente distinta tra le diverse zone. Tali dispositivi non solo offrono una chiara gerarchia degli spazi, ma anche un'esperienza dinamica e coinvolgente conferendo al luogo un carattere peculiare e accattivante.
Il progetto architettonico si caratterizza per la sua visione inclusiva e sostenibile dello spazio pubblico, dove la diversità di usi e attività contribuisce a una vita urbana ricca e stimolante. La nuova strada pedonale diventa così un cuore pulsante della città, un luogo dove le persone si incontrano, lavorano, vivono e celebrano la vita civica.
Per favorire la formazione di una comunità attiva e coesa i cittadini e i futuri inquilini potranno riunirsi prima dell’inizio dei lavori nell’ex Asilo Monumento ai caduti attualmente inutilizzato ma ancora accessibile. I futuri abitanti potranno così conoscersi e personalizzare interni e finiture degli appartamenti. Quando la comunità si sarà formata ed avrà stabilito i propri bisogni e desideri l’ex asilo potrà essere co-progettato come nuovo centro comune e pubblico per il quartiere e i suoi abitanti.
I molteplici edifici concepiti presentano un assortimento diversificato di tipologie abitative ognuna delle quali esplora un tema differente.
L’edificio ad ovest, ristrutturato, offrirà appartamenti tradizionali per promuovere una convivenza più stretta.
I capannoni a sud, recuperati e ampliati, ospiteranno i loft open-space con giardino.
Nel nuovo corpo al centro del lotto il rapporto con gli spazi verdi esterni è stato integrato nella progettazione, mentre l’edificio lungo il confine a nord esplora il tema del lavoro come opportunità di socializzazione e vita urbana.
Per garantire una eterogeneità abitativa ogni edificio offre diverse tipologie di appartamenti.
I quadrilocali sono stati progettati con la possibilità di essere utilizzati da diverse tipologie di inquilini. Grazie allo studio pianta infatti possono essere utilizzati anche come 3 camere indipendenti con una sala in comune, due bilocali oppure un trilocale con una camera affittabile indipendente.
La scelta di progettare unità quadrilocali adattabili si conforma alle mutevoli dinamiche del mercato immobiliari mirando a soddisfare le esigenze dei potenziali acquirenti o locatari, offrendo soluzioni abitative flessibili in linea con l'evoluzione socio-economica della comunità.
Tutte queste scelte spaziali architettonico-compositive ed economico-funzionali hanno il fine di costruire il terreno in cui possa svilupparsi una comunità attiva.
L'abitare comunitario, con sperimentazioni di microeconomie, spazi flessibili e interazioni tra diverse popolazioni demografiche e culturali, è in continua trasformazione per adattarsi ai cambiamenti nei modi di vivere, lavorare e divertirsi.
In questo scenario spetta all'architetto non tanto progettare la comunità quanto immaginare un terreno fertile in cui essa possa svilupparsi, costruendo luoghi capaci di abbracciare queste sperimentazioni.