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Back to Agorà

PD-B8UMG8

Back to Agorà nasce dalla volontà dì creare un processo di rigenerazione urbana attraverso un capovolgimento funzionale: quello che una volta era un retro, frutto della somma degli spazi di risulta posteriori degli edifici delimitanti l’area di progetto, diventa un centro ed un elemento relazionale verso il quale tutti gli alloggi si rapportano. Il giardino centrale diventa il luogo di connessione tra il nuovo intervento, gli elementi identitari del contesto rifunzionalizzati e la pluralità di spazi necessari per una comunità urbana. Back to Agorà lavora sulle sottili variazioni tra fra spazi pubblici, spazi collettivi e spazi privati, creano uno spazio urbano capace di ospitare la vita di una comunità cooperativa variegata e intergenerazionale: dove prima c’era un retro, ora c’è un’Agorà



Tavole



G00 - Manifesto



T01 - Urbanità

Il concetto di “comunità” è fortemente legato a quello di “identità”. Ciò che determina il senso di appartenenza a un luogo sono i riferimenti identitari, storici e relazionali. Bassanello è una delle porte di accesso alla città di Padova, un quartiere legato alla città estesa, alla sua mobilità veicolare e fluviale e alla sua espansione verso sud. Pur non avendo le caratteristiche morfologiche della città storica, mantiene al suo interno elementi identitari caratterizzanti che attualmente sono sottoutilizzati e contaminati da usi e ampliamenti succeduti nel corso del tempo.
Il progetto mantiene gli elementi sedimentati nell’identità locale e li potenzia nei loro rapporti con il contesto circostante integrando l’offerta di attività sociali presenti nel quartiere con nuove funzioni legate alla condivisione e alla comunità.
L’ex asilo Monumento ai caduti viene ripulito dalle superfetazioni e, vista la sua posizione strategica all’interno del lotto, viene riconfigurato come una quinta scenica del nuovo intervento. L’ex asilo diventa una cerniera funzionale tra lo spazio del sagrato e quello retrostante: la vicinanza con la chiesa e l’ambiente parrocchiale favorisce l’insediamento di servizi legati alla comunità e alla sfera della condivisione sociale (Caritas, mensa comune, mercatino dell’usato), contribuendo alla creazione di una comunità che non sia un’enclave autonoma ma una realtà in sinergia con la città. Il sagrato della chiesa diventa nuovamente spazio pubblico attivo e rappresentativo, utilizzabile per mercato settimanale o iniziative connesse al nuovo centro comunitario grazie alla creazione di un parcheggio sotterraneo (sia pubblico che per residenti) che permette di liberare l'area dalla presenza delle auto. Il fronte urbano su via Adriatica viene preservato nella sua configurazione attuale, demolendo l'edificio a ovest e mantenendo sia il fronte del fabbricato lungo la strada che l'edificio storico a nord-est, inserendo al suo interno un cohousing per anziani con connesso centro di occupazione diurna aperto anche alla comunità. L’ampiezza della sede stradale consente una prosecuzione della pista ciclabile, permettendo di inserire una mobilità lenta che lambisce l’area di progetto lavorando in sinergia con i servizi di trasporto pubblici presenti nell’area e la nuova fermata del tram proposta su via Santa maria Assunta all’altezza della chiesa.



G01 - Urbanità



T02 - Città pubblica/privata

Il progetto si articola attorno alla definizione di una pluralità di spazi aperti con un diverso grado di privacy. L’organizzazione del nuovo intervento permette la chiusura della forma urbana confermando gli allineamenti dei fabbricati esistenti e inserendo un nuovo blocco lungo il confine sud per delimitare l’agorà che diventa uno spazio semi privato con una propria connotazione spaziale-funzionale al centro del progetto. Dallo spazio pubblico del sagrato si passa a quello semi pubblico sul limite sud del lotto di pertinenza delle attività (orti, laboratorio per riparazioni) che si aprono verso la città e possono essere influenzate da essa. Lungo via Adriatica, una delle principali arterie viarie di accesso alla città, il muro del fabbricato esistente viene utilizzato come dispositivo di schermatura degli alloggi al fine di garantire la privacy degli abitanti. Gli edifici preservati sono integrati da due portali che segnano l’ingresso all’agorà, definendo uno spazio di mediazione tra l’ambiente pubblico e quello protetto del giardino interno.
L’intervento articola un sistema residenziale denso e con un’altezza contenuta entro i 3 piani al fine di preservare la scala umana e garantire un maggior controllo visivo sugli spazi aperti. L’unica eccezione è rappresentata dall'edificio posto sul limite ovest del lotto il quale, rapportandosi con la scala della viabilità, si sviluppa su 4 livelli diventando un landmark facilmente riconoscibile dall’arrivo lungo via Adriatica. L’agorà presenta un’alternanza di superfici pavimentate e leggeri movimenti di terra piantumati per garantire la privacy degli spazi privati affacciati sul giardino interno. Gli edifici monomaterici sono connessi da ballatoi esterni che gestiscono l’accesso agli spazi privati di pertinenza dei singoli alloggi. Il percorso in quota è scandito dalla presenza di spazi aperti che diventano elementi attivatori dello spazio condiviso: ogni blocco ha uno spazio aperto ad uso comune che si relaziona visivamente con l’agorà.
All’interno del progetto sono presenti servizi condivisi ad utilizzo dei residenti: lavanderie comuni, spazi di coworking, sala studio e biblioteca comunitaria diventano spazi collettivi che ottimizzano lo spazio condividendo alcune funzioni altrimenti presenti all’interno dei singoli alloggi. La comunità, infine, dispone di una sala comune per organizzare eventi colletivi.



G02 - Città pubblica/privata



T03 - Abitare

Back to Agorà sviluppa il tema dell’abitare condiviso attraverso la combinazione di spazi comuni collettivi e spazi privati altamente riconvertibili.
Gli alloggi sono articolati sulla base di 4 tipologie (bilocale, trilocale, trilocale con cucina separata, quadrilocale) che possono essere combinate per proporre un’offerta abitativa che possa soddisfare le necessità di diversi gruppi sociali, dai giovani ai nuclei familiari fino ai senior citizens. Gli elementi comuni ad ogni tipologia di alloggio sono la presenza di una zona giorno passante con doppio affaccio e uno spazio esterno privato al fine di garantire una pluralità di vedute, di mantenere la ventilazione naturale attraverso l’alloggio e garantire la qualità dell’abitare influenzato dalla connessione con il verde.

Gli alloggi seguono tutti lo stesso modulo costruttivo di 3.85m x 7.70m al fine di creare un sistema modulare altamente ripetibile e prefabbricabile, abbinando ad una struttura portante in setti di calcestruzzo armato una combinazione di sistemi di costruzione a secco ed elementi standardizzati (solai, infissi interni ed esterni, elementi di tamponamento) garantendo la possibilità di diverse configurazioni e un’ottimizzazione del processo produzione.

Elemento caratterizzante degli alloggi è il rivestimento esterno in pannelli compositi realizzati riutilizzando in parte le macerie prodotte dalla demolizione degli edifici esistenti in laterizio, con il fine di creare un sistema circolare e sostenibile dell’utilizzo delle materie e garantire al tempo stesso un involucro caratterizzato da una massa termica. Tale soluzione permette di accumulare calore durante il giorno e cederlo agli ambienti interni durante la notte, contribuendo al riscaldamento e limitando l'uso dei sistemi impiantistici.

I ballatoi esterni sono invece realizzati in carpenteria metallica e sono ancorati alla struttura del fabbricato principale attraverso tiranti. La struttura metallica, inoltre crea un secondo sistema di supporto per gli elementi di protezione e di oscuramento esterni per controllare l’irraggiamento solare.

Le coperture degli edifici sono pensate come elementi di gestione bioclimatica, immagazzinando energia attraverso i pannelli fotovoltaici e filtrando le acque piovane attraverso il tetto verde.



G03 - Abitare